Cantieri, si torna quasi ai livelli pre-coronavirus Ma resta l’allarme sulle condizioni di lavoro

Operai sul tetto per gli stipendi. L’appello della FenealUil. "Ora tutte le istituzioni. rilancino gli investimenti"

Lavori stradali

Lavori stradali

La ripresa è visibile anche a occhio nudo, osservando i grandi e piccoli cantieri che costellano le strade di Milano. Dopo la forte caduta dei mesi di marzo e aprile che ha portato ad una media tra il 20-25 % in meno di massa salari dichiarata, i mesi di maggio, giugno e luglio hanno segnato un forte recupero dell’edilizia, proseguito anche a settembre, che potrebbe ottenere un nuovo slancio con l’effetto ecobonus. Resta però l’allarme sulle condizioni di lavoro, con segnali preoccupanti di un malessere sfociato in episodi come quello dell’altroieri, con gli operai costretti a salire sul tetto di una cascina in ristrutturazione in via Galileo Ferraris per ottenere il pagamento degli stipendi arretrati. "In questa fase è il momento di mettere mano al patrimonio immobiliare residenziale e pubblico utilizzando tutti gli strumenti legislativi anche della Regione Lombardia sulla rigenerazione urbana e riconversione di aree dismesse", spiega Enrico Vizza, segretario generale FenealUil Lombardia.

"I numeri ci fanno sperare in una tenuta del settore edile – prosegue – ora la politica e le istituzioni facciano la loro parte. Regione Lombardia, Comuni e Citta Metropolitana favoriscano gli investimenti". Secondo i dati della Cassa edilie di Milano, Lodi e Monza-Brianza, il trend delle ore di cassa integrazione si abbassa ma rimane sempre alto rispetto al 2019. Quello delle ore lavorate recupera, mentre il numero dei lavoratori occupati è linea con l’anno scorso. Si teme però l’effetto provocato dalla fine del blocco degli esuberi.

Andrea Gianni

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