Lirico: rinvio per camerini anti-virus

Il progetto di restauro del teatro cambia in corsa. Fine lavori a febbraio-marzo: in ritardo di 3 anni e 7 mesi

Cantiere al teatro lirico

Cantiere al teatro lirico

Milano, 22 gennaio 2021 - Questo articolo è contenuto nella newsletter "Buongiorno Milano".  Ogni giorno alle 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e il commento di un ospite. Per ricevere via mail la newsletter clicca su  www.ilgiorno.it/buongiornomilano   Un altro rinvio. L’ennesimo. Stavolta per rivedere il progetto in corsa e prevedere camerini anti-Covid. La storia infinita del cantiere del Teatro Lirico, chiuso dal 1999, conosce un nuovo capitolo. In Comune sperano che sia l’ultimo. Prima di Natale un determina municipale aveva già indicato uno slittamento del termine del restauro dell’immobile di via Larga dal 22 novembre al prossimo 28 febbraio. Cantiere lungo 97 giorni in più. Martedì , poi, è arrivato un ulteriore aggiornamento: il progetto è stato corretto in corsa per migliorare la zona camerini e servizi alla luce delle normative anti-contagio. Risultato: 108 mila euro in più da investire (il costo complessivo del restauro è salito da 8,1 a 11,9 milioni di euro) e 44 giorni in più di lavori nell’area camerini: 44 giorni scattati da mercoledì. Dunque i lavori di restauro si concluderanno il 28 febbraio e quelli per realizzare camerini a prova di coronavirus all’inizio di marzo. Non va dimenticato che il restauro del Lirico è partito il 19 aprile del 2016 e si sarebbe dovuto concludere entro il luglio del 2017. I ritardi accumulati nei lavori, dunque, raggiungono ormai i tre anni e sette mesi. Tanti, troppi, causati dalle iniziali difficoltà della ditta che sta curando i lavori, la Garibaldi Fragasso, e dai successivi stop (da marzo a maggio 2020) e rallentamenti del cantiere di via Larga dovuti dell’emergenza sanitaria.

Intanto da Palazzo Marino – proprietario del Lirico e finanziatore del restauro – sottolineano che la variante per gli interventi sui camerini si è resa necessaria per migliorare la funzionalità degli spazi, anche in relazione alle nuove normative sanitarie in materia di Covid 19. Gli spazi saranno quindi resi più facilmente ridefinibili attraverso strutture leggere, movibili e intercambiabili. In questo modo potranno adeguarsi rapidamente alle diverse tipologie di spettacolo ospitate. Ma torniamo all’ultimo – almeno si spera – cronoprogramma dei lavori. Entro fine febbraio-inizio marzo, come detto, è fissata la nuova “deadline’’ di fine cantiere. La consegna del teatro al concessionario – Stage Entertainment, che ha vinto il bando per la gestione della struttura – avverrà però ad aprile, perché tra la fine delle opere e la consegna del teatro ristrutturato c’è sempre un tempo intermedio in cui si svolgono i collaudi e si ultimano le piccole lavorazioni. Ad aprile, dunque, i tecnici e gli operai di Stage Entertainment potranno entrare nel teatro e installare gli arredi, dalle poltroncine della platea al ristorante vista palco collocato al piano superiore dell’immobile. Un’operazione che dovrebbe concludersi in un mese e mezzo, massimo due mesi. Lirico pronto all’inaugurazione a settembre, giusto in tempo per la prossima stagione teatrale? Meglio non azzardare previsioni sull’apertura vera e propria del Lirico, perché al di là della conclusione dei lavori bisognerà tener conto delle restrizioni anti-Covid che probabilmente potrebbero essere in vigore per tutto il 2021.

La storia infinita del cantiere di via Larga, nel frattempo, continua. Che sia arrivata veramente la volta buona per chiudere i lavori di restauro del teatro che ha rappresentato un pezzo di cultura musicale milanese, dalla lirica al teatro-canzone di Giorgio Gaber? In Comune incrociano le dita. Il 2021 potrebbe essere l’anno buono.

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