Discarica nell'ex campo rom di via Martirano a Milano: lo scempio immortalato dal drone

L'area che ospitava 14 famiglie in maggioranza bosniache è chiusa da un anno e mezzo. Nelle immagini, sacchi pieni di scarti edili e pannelli delle vecchie casette

Milano - Un quadrato grigio in mezzo al verde. Pieno di immondizia. Con sacchi stracolmi di scarti edili, i resti delle vecchie casette smontate per evitare intrusioni, tubi e materiali vari abbandonati da più di un anno. E altri che si aggiungono scaricati da incivili, man mano che il tempo passa, mentre le erbacce crescono ai bordi delle piazzole di cemento. Questo è lo spettacolo immortalato dall’alto (e poi pure da vicino) con un drone nell’area dell’ex campo rom di via Martirano, a Muggiano, all’estrema periferia ovest della città.

L'area piena di rifiuti: l'immagine scattata dal drone
L'area piena di rifiuti: l'immagine scattata dal drone

"Aspettiamo una sistemazione da un anno e mezzo", segnalano gli agricoltori della zona che già si erano fatti sentire su queste pagine quasi tre mesi fa. La discarica rappresenta il capitolo finale della storia dell’ex campo rom nato nel 2014, che nelle intenzioni sarebbe dovuto essere un “villaggio modello“ rappresentando il superamento della vecchia concezione di campo rom, con casette prefabbricate in affitto. Ce n’erano venti, che ospitavano 14 famiglie in maggioranza bosniache con 53 persone tra cui una quindicina di minori.

Una sperimentazione nata come superamento del campo nomadi regolare rimasto in vita per 25 anni nel fazzoletto di verde attiguo, all’interno del Parco Agricolo sud. Un modello che si è rivelato fallimentare: i prefabbricati, per i quali veniva chiesto un canone mensile di 90 euro, avrebbero dovuto rappresentare un punto d’appoggio temporaneo per le famiglie, tenute a seguire un percorso per conquistare l’autonomia. Quattro anni fa, però, era emerso che la metà degli abitanti non pagava nulla e che il resto dava “quel che poteva“. Tra gennaio e febbraio del 2021, il villaggio ha smesso di esistere. Per le persone sono stati individuati percorsi alternativi e il sito è stato via via smontato. Ma molto materiale, tra cui numerosi pannelli, non sono mai stati portati via.

A poco a poco si è aggiunto molto altro, soprattutto scarti edili e vecchi mobili lasciati da ignoti lungo la barriera con i blocchi di new-jersey, posizionati per evitare accessi con veicoli. Quindi il luogo è ridotto a una discarica. Cosa dovrebbe diventare? Tornare a essere una porzione di parco. Dall’alto, insomma, dovrebbe vedersi solo il verde e non più il grigio. L’ultima risposta del Comune, risalente a tre mesi fa, è che l’ex villaggio è "un campo chiuso. Abbiamo già rimosso parte dei rifiuti. La pulizia sarà completata e l’area restituita a verde e messa in sicurezza". Le tempistiche sono ancora un punto interrogativo.

 

 

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