Una discarica sulle ceneri dell’ex campo rom

Montagne di rifiuti nel sito del “Villaggio modello“ di via Martirano smantellato nel 2021. In via Idro lavori in corso a 6 anni dallo sgombero

Montagne di immondizia e desolazione nell'ex campo rom di Muggiano

Montagne di immondizia e desolazione nell'ex campo rom di Muggiano

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Milano - Là dove c’era l’ex “villaggio modello“ di via Martirano nel quartiere Muggiano, all’estrema periferia ovest della città, che nelle intenzioni avrebbe dovuto rappresentare il superamento della vecchia concezione di campo rom, con casette prefabbricate in affitto, oggi regna una discarica.

Con vecchi mobili accatastati, carcasse di elettrodomestici, scarti edili e alcuni pannelli delle casette, smontate nell’inverno dello scorso anno per evitare intrusioni, ancora da rimuovere insieme a tubature, infissi e ai residui del villaggio che fu, piattaforme in cemento comprese. E davanti ai new-jersey sistemati per impedire gli accessi, incivili continuano ad abbandonare rifiuti. "È così da più di un anno. Quando vedremo la riqualificazione di quest’area?", domandano gli agricoltori della zona.

In via Idro, invece, affacciata sul Naviglio Martesana, nell’area dell’ex campo nomadi smantellato a marzo del 2016 dopo 26 anni di vita, sono in corso le opere di trasformazione. A sei anni dallo sgombero. Sarà una zona verde: in particolare, fanno sapere dal Comune, l’area è interessata dal progetto Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) di riqualificazione fluviale del Lambro come vasca di raccolta acque. Prima dello scoppio della pandemia, il luogo sembrava ancora un villaggio fantasma con ruderi di strutture in muratura e cumuli di spazzatura in mezzo a una boscaglia. Oggi ci sono reti e muri a proteggere il terreno, che nel frattempo è stato ripulito. In alcuni cassoni spuntano bombole arrugginite ma l’area è oggetto di intervento. Bonifica e messa in sicurezza erano già state inserite nel Piano Quartieri e l’incarico per la progettazione era stato affidato a Mm, con finanziamento stanziato nel 2018.

Torniamo a via Martirano: il villaggio creato nel 2014 racchiudeva venti casette​ prefabbricate che ospitavano 14 famiglie in maggioranza bosniache con 53 persone tra cui una quindicina di minori. Una sperimentazione nata come superamento del campo nomadi regolare rimasto in vita per 25 anni nel fazzoletto di verde attiguo, all’interno del Parco Agricolo sud. Un modello che si è rivelato fallimentare: i prefabbricati, per i quali veniva chiesto un canone mensile di 90 euro, avrebbero dovuto rappresentare un punto d’appoggio temporaneo per le famiglie, tenute a seguire un percorso per conquistare l’autonomia. Quattro anni fa, però, era emerso che la metà non pagava nulla e che le altre davano “quel che potevano“. Tra gennaio e febbraio del 2021, il villaggio ha smesso di esistere. Per le persone sono stati individuati percorsi alternativi e il sito è stato via via smontato. Ma non del tutto. E non c’è giorno che qualche “furbetto“ non getti rifiuti lungo la barriera con i blocchi di new-jersey. Risultato: il luogo è ridotto a una discarica.

Da qui, il grido d’aiuto degli agricoltori che vorrebbero vedere nuovamente un campo agricolo in quella porzione di parco. "Il villaggio – evidenzia Antonio Salinari (Forza Italia), consigliere del Municipio 7 – è stato smantellato un anno fa. Ci sono le barriere per evitare gli accessi ma c’è chi continua a scaricare rifiuti, pur essendoci una telecamera che risulta essere palesemente inutile. Al Comune abbiamo chiesto di attivarsi per riassegnare quell’area agli agricoltori del quartiere, come lo era negli anni passati. Se non si interviene in maniera tempestiva, la situazione peggiorerà di giorno in giorno".

Da Palazzo Marino rispondono che l’ex villaggio è "un campo chiuso. Abbiamo già rimosso parte dei rifiuti. La pulizia sarà completata e l’area restituita a verde e messa in sicurezza". E si spera che le discariche abusive possano diventare un ricordo. Insieme agli accampamenti mordi e fuggi, come quelli che spuntano a ridosso della ciclabile di via Cusago e in altre zone della città, meta di roulotte. Ogni giorno un tira e molla tra parcheggi (abusivi) e allontanamenti che spesso durano solo poche ore.

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