Migranti, rispunta l’idea Campo base Expo. Ma la Regione risponde ancora "no"

Incontro Maroni-Marangoni. Sala: "Grave errore tenerlo vuoto"

Il prefetto di Milano Alessandro Marangoni e il presidente  della Regione, Roberto Maroni

Il prefetto di Milano Alessandro Marangoni e il presidente della Regione, Roberto Maroni

Milano, 1 luglio 2016 - Emergenza profughi, riprende quota l’ipotesi di ospitarli nell’ex Campo base di Expo. Ma ancora una volta gli schieramenti sono ben delineati: Comune favorevole, Regione contraria. Tutti ricorderete la polemica che si era scatenata a metà marzo, quando il prefetto Alessandro Marangoni aveva inviato cento migranti nelle palazzine-container che nei sei mesi dell’Esposizione Universale erano diventate la casa di tecnici e operai impegnati sul sito di Rho-Pero. Una polemica così aspra – alimentata dai toni forti della campagna elettorale – da spingere il numero uno di Palazzo Diotti a fare marcia indietro dopo appena cinque giorni per evitare che i toni si alzassero ulteriormente su un tema delicatissimo – e al quale Marangoni ha sempre dimostrato di tenere in particolar modo – come l’accoglienza dei disperati che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste per poi essere distribuiti dal Viminale con un sistema di quote su scala regionale. In quell’occasione, il governatore Roberto Maroni era stato tra i più strenui oppositori del piano Marangoni (pur prendendo di mira il Governo e non il vertice di corso Monforte).

"Abbiamo vinto – aveva esultato il presidente di marca leghista all’indomani del trasferimento dei migranti da Mazzo di Rho –. Le nostre proteste hanno costretto il Governo a fare marcia indietro e a togliere gli immigrati dall’area Expo. Bene. Certo, Renzi poteva evitare questa figuraccia all’ottimo prefetto di Milano, ma va bene così. Adesso possiamo andare avanti come previsto con il post Expo". Ora che le Amministrative sono alle spalle, l’ipotesi è tornata giocoforza in auge, visto che di alternative credibili sul territorio non se ne vedono all’orizzonte: creare una tendopoli dal nulla non è facile e soprattutto richiede tempi molto lunghi per dotarla di tutti i servizi; riconvertire strutture ormai in dismissione come le vecchie caserme pare impresa titanica, viste le resistenze dei Comuni che via via vengono coinvolti. E allora, ecco il ragionamento di Palazzo Diotti, valido quattro mesi fa come oggi: perché non prendere in considerazione un’area già pronta e al momento deserta?

Porte spalancate dal sindaco Giuseppe Sala: "Continuo a credere – ha ribadito ieri a margine della prima riunione di Giunta al Giambellino – che sia un grave errore quello di non utilizzare il Campo base Expo per l’accoglienza ai profughi, che anche in questi giorni stanno arrivando a Milano». E ancora: «Possiamo parlarne con il ministro Alfano, ma se arrivano qualcuno ce li manda. Dobbiamo trovare delle soluzioni, e il Campo base è già ben strutturato: trovo sbagliato lasciarlo vuoto come è oggi". Non la pensa così Maroni, che pare non aver cambiato idea sull’argomento e che ieri pomeriggio, riferiscono fonti vicine al governatore, avrebbe ribadito il suo "no" nel corso di un faccia a faccia a Palazzo Lombardia con il prefetto Alessandro Marangoni. Intendiamoci, il "no" del governatore non è vincolante né può impedire alla Prefettura di fare le sue scelte. Tuttavia, è altrettanto vero che riaprire uno scontro istituzionale in questo momento non giova a nessuno. I giochi restano aperti. E l’ipotesi del Campo base resta eccome sul tavolo. Intanto, gli arrivi si moltiplicano. E una soluzione va trovata nel più breve tempo possibile.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro