Ria Arun, bambina geniale e principessa degli scacchi

La piccola indiana di Cesano ha vinto i campionati italiani under 8: "Ho iniziato per noia durante il lockdown, poi mi sono appassionata"

Ria Arun, la giovane promessa, assieme alla sua famiglia

Ria Arun, la giovane promessa, assieme alla sua famiglia

Cesano Boscone (Milano) - ​Immaginate una bambina di neanche due anni che davanti a un planisfero riesce a indicare, individuandoli uno dopo l’altro, tutti i Paesi del mondo. La stessa bambina, l’anno dopo, sa dire a memoria tutti gli elementi della tavola periodica. E ancora, a soli 4 anni, riesce a fare moltiplicazioni e divisioni e sa esattamente tutte le parti anatomiche, incluse le 206 ossa del corpo umano. Non è difficile immaginare come la stessa bambina, compiuti 8 anni, sia ora la campionessa italiana nella sua categoria al torneo italiano di scacchi. Ria Arun, nata in Italia da genitori indiani, è una piccola grande promessa del mondo degli scacchi. "Gioca da meno di un anno e mezzo – racconta mamma Gayathri –, eravamo in India e ha visto il figlio di nostri amici che giocava a scacchi. Ci ha chiesto di comprarle una scacchiera e l’abbiamo poi iscritta all’Accademia Scacchi Milano dove ha incontrato insegnanti eccezionali che hanno creduto in lei". E hanno fatto bene, visti i risultati. Nelle sette giornate di gara a Terrasini, provincia di Palermo, oltre 800 giocatori si sono sfidati per 12 tornei, organizzati dall’Accademia scacchistica monrealese in sinergia con la Fsi, Federazione scacchistica italiana. I partecipanti hanno superato le selezioni e gareggiato in una competizione che, rispetto all’anno precedente (con i Campionati di Salsomaggiore Terme, dove Arun è arrivata seconda), ha visto una crescita del 30% dei partecipanti. Tra questi anche la giovanissima Ria che da Cesano Boscone, dove vive, ha raggiunto la Sicilia per sfidare i coetanei.

«Ho iniziato a giocare durante la pandemia perché mi annoiavo – sorride la bambina –, ho chiesto una scacchiera e ora mi alleno 4 ore al giorno, prima e dopo la scuola e nei weekend. Poi faccio anche karate e violino, ma la mia grande passione sono gli scacchi e vorrei diventare una campionessa. Se sono brava è grazie ai miei insegnanti dell’Accademia". Ria tiene a citarli tutti: Fabio Borin, Roberto Montaruli, Mario Lanzani, Walter Ravagnati, Luca Rossini e Fiorenza Viani, presidente del Comitato regionale. La piccola regina degli scacchi vuole coltivare due sogni: il primo è "diventare sempre più brava – ammette –, il secondo è fare la dottoressa, da grande". Una passione che deriva dagli interessi del papà che di mestiere fa il project manager ma nel tempo libero ama guardare video di operazioni chirurgiche. "Ria è piena di interessi – ammette la mamma –, ci dà tante soddisfazioni. Glielo diciamo sempre: fai tante cose, sii curiosa di tutto e poi scegli quello che più ti appassiona".

 

 

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