"Stop allevamenti di animali": campagna contro le pellicce di Michela Vittoria Brambilla

Un doppio appello: alle donne e al Parlamento, alla vigili dell'apertura delle sfilate di moda nel capoluogo lombardo

Campagna contro le pellicce di Michela Vittoria Brambilla

Campagna contro le pellicce di Michela Vittoria Brambilla

Bergamo, 16 febbraio 2019 - Duplice appello dell'onorevole Michela Vittoria Brambilla, alla vigilia dell'apertura delle sfilate di Milano, contro le pellicce: alle signore, ''perché non si vestano di cadaveri'' e al Parlamento, perché approvi finalmente la proposta di legge, a firma Brambilla, per vietare l'allevamento di animali da pelliccia, seguendo l'esempio di 18 tra Regioni e Paesi europei che l'hanno già fatto e recependo i segnali che vengono dalla società e dall'interno stesso del ''sistema moda''.

Il messaggio della campagna della parlamentare di Forza Italia è veicolato in un video girato con dei cincillà, animali tradizionalmente allevati (non più in Italia) per ricavarne pellicce. ''C'è un solo modo - dice nella clip l'on. Brambilla - per avere addosso la soffice pelliccia dei cincillà: riempirli di coccole. Signore, non vestitevi di cadaveri!''. ''Sono ormai molti - prosegue - e di assoluto prestigio, i marchi e le case di moda che hanno detto no alle pellicce (da ultimo Chicco, Gaultier, Furla, Versace, Gucci, Armani) e ben 18 le regioni o i paesi europei che hanno deciso di bandire, del tutto o parzialmente, o di eliminare gradualmente l'allevamento di animali da pelliccia. La proposta di legge ridepositata all'inizio di legislatura chiede ''Divieto di allevamento, cattura e uccisione di animali per la produzione di pellicce''.

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