Camorra, boss Di Lauro morto in cella: lo hanno lasciato senza cure?

Il pm indaga per omicidio colposo e ipotizza la mancanza di assistenza da parte del carcere di Opera

Cosimo Di Lauro

Cosimo Di Lauro

Milano, 28 giugno 2022 - La Procura di Milano sta indagando su eventuali carenze o omissioni nell'assistenza medico-sanitaria in relazione alla morte di Cosimo Di Lauro, boss della camorra deceduto nella notte tra il 12 e il 13 giugno, all'età di 49 anni, nel carcere milanese di Opera, dov'era detenuto in regime di 41bis. A quanto si è saputo, nell'ambito del fascicolo aperto dal pm Roberto Fontana per omicidio colposo e nelle indagini condotte dalla Squadra mobile, sono già state sentite e saranno ascoltate alcune persone, tra cui altri detenuti al 41bis e operatori del carcere.

Lo stesso pm nei giorni scorsi ha disposto, oltre agli esami autoptici già effettuati, una più ampia consulenza medico legale e tossicologica per chiarire con esattezza le cause della morte, nonché quali fossero le condizioni di salute nell'ultimo periodo dell'ex reggente dell'omonimo clan di camorra di Secondigliano. Dai primi esiti dell'autopsia era già emerso che non c'erano segni di violenza autoinflitta sul corpo. Di Lauro, che avrebbe compiuto 49 anni il prossimo 8 dicembre, era stato trovato esanime, supino sul letto della sua cella, dove trascorreva gran parte della giornata, privandosi anche dell'igiene personale.

Per i suoi avvocati già dal 2008 il boss, che si esprimeva con frasi farneticanti e che ormai viveva in un grave stato di decadimento psicofisico, era incapace di sostenere i processi, contrariamente a quanto, invece, sostenevano gli inquirenti. L'ultima visita dei legali risale al giugno del 2019: gli avvocati si recarono nel carcere di Opera per incontrarlo dopo avere ricevuto una lettera nella quale, però, il figlio del capoclan Paolo Di Lauro non aveva scritto neppure una parola. Gli inquirenti, che ieri hanno svolto anche un'audizione di un detenuto nel carcere milanese, hanno delegato la Squadra mobile a raccogliere altre testimonianze e a svolgere accertamenti su eventuali profili di carenze nell'assistenza medica.

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