Cambiare le regole è decisivo

Achille

Colombo Clerici*

Il tema della rigenerazione urbana si può dire sia endemico nella nostra cultura urbanistica. Da decenni e decenni è stato trattato sotto le più diverse angolature, parlando di manutenzione, di recupero urbano, di risanamento, di ristrutturazione e di riuso edilizio, di restauro degli edifici storico monumentali. Oggi è di pressante attualità e urgenza perché la rigenerazione urbana e la riqualificazione edilizia sul piano energetico e strutturale rientrano prioritariamente tra le linee di azione che l’Unione Europea intende seguire e incentivare nel processo di transizione ecologica ed energetica in atto. Due le linee dell’azione europea improntate al principio: cambiare le regole è decisivo.

Velocizzare, semplificare e coinvolgere i privati, il mantra. Da un lato un vasto programma di grandi interventi che dia luogo ad una ondata di ristrutturazioni edilizie pilotate e d’altro lato una azione di coazione “normativa” che promuova, con incentivi e sanzioni, un vasto, capillare processo di efficientamento, anche sul piano energetico, degli edifici. Secondo il programma europeo si tratta, per l’Italia, di intervenire su oltre 100 milioni di mq. all’anno, l’intero stock edilizio, abitativo e non, della città di Milano. Sull’altro versante, una normativa in forza della quale dal 2027 gli edifici che non dovessero raggiungere un minimo grado di qualità sul piano energetico subirebbero sanzioni. Nello scorso dicembre si parlava addirittura di blocco della vendita e della locazione: prescrizione rientrata e trasformata in raccomandazione di generiche sanzioni. Quanto alla attesa ondata di interventi di rigenerazione, l’Italia risponde con la bozza di legge, predisposta dal MIMS e presentata alla XIII Commissione del Senato, sul riuso di edifici pubblici e privati in stato di degrado, o di abbandono, o dismessi, o inutilizzati, o in via di dismissione o da rilocalizzare. Due e fondamentali le disposizioni cardine che integrano il sistema e rafforzano, sul piano dell’efficacia, le concorrenti normative regionali, aprendo la via alla riduzione del contenuto del diritto di proprietà edilizia privata. La norma che prevede la dichiarazione di pubblica utilità, e quella che sancisce, per questi interventi, la deroga automatica agli strumenti urbanistici.

*Presidente Assoedilizia

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