Calvin Klein, chiude la sede di Milano: 84 lavoratori a rischio

Il colosso americano manda a casa tutti i lavoratori dell'unica filiale italiana rimasta aperta, in viale Umbria

Una sfilata di Calvin Klein

Una sfilata di Calvin Klein

Milano, 19 marzo 2019 - Milano capitale della moda. Eppure, chiude l'unica filiale italiana di Calvin Klein. Lo denunciano i sindacati confederali di categoria (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, UIltec-Uil) spiegando che la storica azienda del lusso "dopo aver chiuso la sede operativa di Trento nel 2017, ha deciso di disinvestire ulteriormente sull'Italia e ha annunciato la cessazione delle attività della sua prima linea impattando di conseguenza le sede meneghina". Così dopo aver avviato una "procedura di licenziamento per 45 lavoratori su 84 per poter dar luogo al rilancio dell'azienda", ora le "persone lasciate a casa" diventano "84 su 84. Cioè tutti".

Milano, scrivono i sindacati, "città simbolo per lo stile e per il Made in Italy", evidentemente "non viene ritenuta strategica dal management del colosso americano". I rappresentanti dei lavoratori chiedono alla azienda rivedere la decisione e assicurano il loro impegno affinché sia ridotto l'impatto sociale della decisione. 

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