Caldaia in tilt, bimbi in aula con il cappotto

Scuola dell’infanzia di via Trieste, 15 gradi nelle aule, la rabbia dei genitori: "Ci risiamo". L’assessore: "Evidentemente qualcuno sbaglia"

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di Monica Autunno

Il termometro segna quindici gradi, gelo alla materna, bimbi (e non solo) in aula con il cappotto. "Ci risiamo, pazzesco - si arrabbiano i genitori. Si arrabbia anche l’assessore del Comune: "Se ogni anno si ripresenta il problema, significa che qualcuno sbaglia. Subito un summit con gli uffici, cercheremo di capire".

Siamo alla scuola dell’infanzia di via Trieste, e quello che si verifica in questi giorni è, fuori di dubbio, un deja vu. Blocchi della caldaia e giornate di gelo si sono succeduti nell’edificio, con cadenza annuale, almeno dal 2016 ad oggi. L’ultimo episodio risale al gennaio 2022: caldaia nuova di zecca, caloriferi gelati. La maggior parte delle famiglie allora si riportò a casa i piccoli.Così è stato anche venerdì scorso "quando - racconta il papà di un bambino - erano in classe in tre su quindici. Oggi ho portato il mio molto presto, e c’era una situazione invivibile: bambini con i cappotti, educatrici anche.

Quanto mi è stato riferito, e sarebbe inaudito, è che il Comune non autorizza l’aumento della “potenza di fuoco” dell’impianto. Che dunque non riesce a scaldare i locali". Diversa spiegazione dall’assessore alla scuola Gianluigi De Sanctis: "Premesso che l’edilizia scolastica non è fra le mie deleghe - dice - non ho problemi a dire che il riproporsi di quanto avvenuto tre volte in tre anni è inaudito. Evidentemente c’è un “punto di corto circuito”, chiamiamolo così, in cui qualcuno, e non so chi, sbaglia.

Posso ipotizzare, ma solo ipotizzare, che non sia stata programmata correttamente l’accensione dell’impianto, che ha bisogno di tempo per andare a regime, ed evidentemente non resta acceso per abbastanza tempo. E non dimentichiamo la struttura, “anziana” e dispersiva". In via Trieste la situazione peggiore, problemi analoghi si sarebbero verificati sempre ieri alla materna di via Gramsci e alle medie di via Trento. Non rinuncia alla sua chiosa sarcastica Andrea Maggio, l’esponente di Uniti per Cassina quotidiano fustigatore dell’amministrazione comunale: "Speravamo che alcuni problemi fossero finalmente risolti, ed eccoci invece a parlare ancora di scuole al gelo. Niente da fare, non se ne esce. L’altra volta il Comune diede la colpa alle finestre aperte lasciate dal personale. Mi chiedo chi si andrà a incolpare oggi".

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