Ruben
Razzante
Luci e ombre nel report della comunicazioni, che ha analizzato l’evoluzione dei reati informatici nell’anno appena trascorso. Da una parte crescono le truffe informatiche soprattutto in ambito finanziario e di criptovalute; dall’altra si registra un rallentamento dei reati contro la persona, in particolare i crimini on-line contro i minori. L’incremento del numero di persone identificate e indagate nel corso del 2022 per attività legate a phishing, smishing e vishing, alcune delle principali tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari, è stato del 9% rispetto al 2021. In tutto si sono state 853. Gli illeciti commessi l’anno scorso hanno comportato una sottrazione di circa 36,8 milioni di euro, pari al 16% in più. Il settore del cybercrime in ambito finanziario è stato molto sfruttato dalle organizzazioni criminali per veicolare attività illecite manipolando le vittime e inducendole a fornire informazioni riservate. Nel nostro Paese sono state frodate 156 imprese per un ammontare complessivo di oltre 20 milioni di euro di profitti illeciti, dei quali oltre 4 milioni recuperati proprio grazie all’intervento della polizia postale. Anche la crescita delle criptovalute e del loro utilizzo ha moltiplicato i rischi di truffe e di riciclaggio, anche in ragione della scarsa cultura tecnologica di molti investitori, che si lasciano abbindolare dalle promesse di guadagni facili.
Sono poi aumentati anche gli attacchi alle infrastrutture critiche e ad aziende che operano in settori strategici come la difesa e la comunicazione e che maneggiano dati sensibili assai preziosi per chi vive di attacchi informatici. Ci sono però reati che diminuiscono, anche grazie al ritorno alle attività in presenza, con conseguente minore utilizzo della Rete. In particolare risultano in calo revenge porn, cyberbullismo e reati contro i minori.
*Docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica
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