Tangenti in Lombardia, Caianiello ai domiciliari dopo 5 mesi in cella e 6 interrogatori

Scarcerato il 'Ras' di Forza Italia

Nino Caianiello

Nino Caianiello

Milano, 26 settembre 2019 - Torna a casa dopo quasi cinque mesi di carcere Nino Caianiello, l’ex coordinatore varesino di Forza Italia. È il primo effetto del lunghissimo faccia a faccia con gli inquirenti - un interrogatorio finora in sei puntate - che va avanti senza strappi ormai da tre mesi e che non accenna a concludersi, dato un settimo appuntamento è già stato fissato.

Nell’attesa l’ex dirigente berlusconiano aveva chiesto di essere mandato agli arresti domiciliari e dopo il parere favorevole della Procura è arrivata ieri pomeriggio anche la firma del giudice Raffaella Mascarino. Caianiello è ritenuto il «burattinaio» del sistema di tangenti e di spartizione degli appalti in Lombardia, scoperchiato dall’indagine della Dda milanese che lo scorso maggio ha portato in cella altri politici imprenditori e pubblici ufficiali. Molti dei quali, nel corso di questi mesi, hanno deciso di collaborare con gli inquirenti, sono tornati in libertà e magari hanno anche già chiesto ai pm Luigi Furno, Silvia Bonardi e Adriano Scudieri, che coordinano l’inchiesta, di poter uscire di scena patteggiando. L'istanza di scarcerazione per Caianiello era stata depositata nei giorni scorsi dal suo difensore, l’avvocato Tiberio Massironi. Finito in carcere come gli altri lo scorso maggio, a partire da luglio ha reso parecchi interrogatori. Ha riempito pagine verbali con dichiarazioni utili per le indagini e che di certo serviranno per approfondire alcuni capitoli e che forse potrebbero aprire nuovi scenari.

Ed è forse proprio in base alle sue dichiarazioni che la procura potrebbe avere bisogno di tempo per approfondire alcuni degli episodi contestati ai vari indagati e quindi non depositare a breve, come era stato ipotizzato, una richiesta di giudizio immediato ma decidere di procedere con rito ordinario nei confronti delle persone che sono state arrestate quasi cinque mesi fa.Nulla trapela, ovviamente, sulla portata delle lunghe confessioni di Caianiello in sei (per ora) puntate. Certamente avrà ricostruito con i pm l’intero quadro della sua molteplice e variegata attività di tessitore di trame di piccolo potere in sede locale, ma non è escluso che stia portando lo sguardo degli inquirenti sulle tracce di personaggi finora non apparsi.  

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