Sesto, tragico volo dal tetto: "Nessuna sfida alla morte, voleva ascoltare un concerto"

Parla lo zio della vittima. Sotto choc i compagni di scuola

Polizia davanti al centro commerciale dove è morto il giovane

Polizia davanti al centro commerciale dove è morto il giovane

Milano, 18 settembre 2018 - Da vittima di un tragico incidente a simbolo di una generazione allo sbando. La famiglia di Andrea Barone non ci sta a sacrificare il nome del loro figlio, morto tragicamente sabato sera precipitando dal tetto del centro commerciale Sarca di Sesto San Giovanni. A parlare per tutti è lo zio Giuseppe Barone, che accusa l’opinione pubblica «di non voler guardare alle cause della tragedia, ma solamente di voler enfatizzare aspetti che fanno gossip e fanno discutere». «Andrea non era su quel tetto per fare un selfie, ma era salito con i suoi amici per ascoltare un concerto che si stava tenendo al Carroponte - dice lo zio -. Ha fatto una bravata, certo, ma non per sfidare la morte, come si sta dicendo. Piuttosto sarebbe più importante interrogarsi sul perché una bravata così sia finita in tragedia. Perché dei ragazzi hanno potuto salire sul tetto del centro commerciale senza nessun ostacolo. E perché su quel tetto la condotta di aerazione non era protetta e non erano presenti barriere al suo interno. Andrea ha fatto un volo di 25 metri, ma tutto ciò non dovrebbe essere possibile».

L’atto di accusa della famiglia è pesantissimo, dettato anche dalla rabbia e dal dolore per una morte inaccettabile. Tutte accuse che dovranno essere valutate dall’autorità giudiziaria. «Andrea era un ragazzo pieno di vita, era il capitano della squadra di calcio e amava lo sport. Come possiamo accettare che sia morto così?». Intanto la città di Cusano Milanino e la sua scuola, l’istituto tecnico Montale di Cinisello Balsamo, si stanno stringendo intorno alla famiglia. A Cusano, il sindaco Lorenzo Gaiani ha dato il benestare per un corteo funebre, in deroga ai divieti comunali. Sono centinaia i ragazzi attesi per salutare Andrea, anche se la data potrà essere stabilita solo dopo l’autopsia. All’istituto Montale, dove Andrea era iscritto alla classe prima dell’indirizzo di Ricezione Turistica, insegnanti e compagni di classe sono sgomenti. «Era appena arrivato in una classe di nuova formazione - spiega la preside Francesca Giuranna -, dunque i ragazzi si conoscevano ancora poco, tuttavia la notizia è stata terribile per tutti noi. Morire a 15 anni è inaccettabile. Ho personalmente parlato con i ragazzi e stiamo lavorando per avere un servizio di supporto psicologico che ci possa aiutare a elaborare quanto è accaduto. Domani (questa mattina per chi legge, ndr) i carabinieri di Sesto San Giovanni faranno visita ai ragazzi per parlare con loro».

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