Cade dall’impalcatura a San Babila Gravissimo un operaio di 64 anni

La Procura avvia un’inchiesta. Sul posto le forze dell’ordine per i rilievi, relazione degli ispettori dell’Ats

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di Anna Giorgi

Un altro incidente grave sul lavoro. Stavolta succede a un operaio di 64 anni, originario di Gravina di Puglia, Nicola Lobaccaro che sta lottando fra la vita e la morte. L’operaio stava lavorando in un cantiere nella centralissima San Babila.

L’uomo, in base a una prima ricostruzione che deve ancora trovare conferma, è precipitato dall’impalcatura di un cantiere allestito per la costruzione di un parcheggio sotterraneo in via Borgogna, poco distante da piazza San Babila.

Il suo volo nel vuoto si sarebbe fermato sul “pavimento“ di uno scavo profondo almeno sei metri. Nello stesso quartiere è presente anche il cantiere ancora aperto della linea M4 della nuova metropolitana. L’infortunio si è verificato poco dopo le 14. Sul posto sono intervenuti subito i soccorsi e le forze dell’ordine, anche vigili del fuoco e la polizia locale. A lanciare l’allarme erano stati gli operai dello stesso cantiere, presenti al momento della caduta.

Stando a quanto riferito dalla polizia, l’uomo è stato intubato sul posto e poi affidato agli operatori del 118 per il trasporto, in codice rosso, al Policlinico.

Le sue condizioni, nella serata di ieri, erano gravissime.

Una parte del cantiere è stato messo sotto sequestro e ieri, in serata, hanno svolto un sopralluogo anche gli ispettori dell’Ats. Sono in corso le indagini per verificare le cause della caduta, ma soprattutto le condizioni di lavoro dal punto di vista del rispetto delle norme di sicurezza.

La sezione della Procura guidata dall’aggiunto Tiziana Siciliano ha aperto un fascicolo a cui verrà allegata la relazione degli ispettori che registrerà eventuali violazioni delle norme.

L’ultimo incidente sul lavoro con esiti tragici era avvenuto lo scorso febbraio quando un uomo di 55 anni, Jaroslav Martinka, era morto sul colpo, gravissimo anche un 26enne.

I due operai avevano fatto un volo di circa 18 metri, dopo che l’ascensore sul quale stavano lavorando era crollato. Il cantiere era all’interno del “Palazzo di fuoco”, dove attualmente c’è il cantiere aperto circa tre anni fa e affidato al gruppo Percassi. L’edificio si trova al civico 2 di viale Monza, angolo con piazzale Loreto, e con ingresso anche da via Padova. Secondo una prima ricostruzione i due ascensoristi, entrambi cittadini slovacchi, stavano installando l’ultimo impianto elevatore della struttura. Più nel dettaglio si trovavano sul tetto, quando questa - per motivi ancora sconosciuti - si è sganciata ed è rovinata fino al piano interrato trascinando verso il suolo i due manovali.

Le indagini della procura sulla regolarità del cantiere sono ancora in corso.

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