“Cacciatori” di Neet e campagne su Tik Tok

Uno sportello per il lavoro nel centro commerciale. Il 19,6% delle giovani donne. Non studia e non ha impieghi

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In Lombardia, una delle regioni più ricche e produttive d’Italia, il 19,6% delle donne sotto i trent’anni non studia e non lavora. Dato che scende al 15,3% per gli uomini. In media, quindi, il 17,4% dei giovani lombardi va ad alimentare il bacino dei cosiddetti Neet, con numeri superiori rispetto a quelli di regioni vicine come Veneto (14,7% di media) ed Emilia Romagna (15,9%). Dati preoccupanti, che delineano uno "scenario atipico per il nostro territorio", emersi ieri durante la commissione congiunta Sviluppo economico-Politiche per il lavoro di Palazzo Marino dedicata al “Patto per il lavoro“ in fase di elaborazione per rilanciare l’occupazione sul territorio. "Il nostro obiettivo dell’anno è quello di stanare gli inattivi, e in particolare i giovani", spiega Tommaso Di Rino, direttore generale di Afol Met, l’agenzia che gestisce i centri per l’impiego nella Città metropolitana. Per questo potrebbero scendere in campo squadre di “Neet hunters“, cacciatori di Neet. "Stiamo pensando di coinvolgere i gamer – prosegue Di Rino – che potrebbero parlare ai ragazzi inattivi usando il loro linguaggio. È necessario in primo luogo mappare i Neet incrociando alcuni fattori di rischio come basso rendimento scolastico, famiglia con basso reddito, disabilità, disagio sociale. Stiamo pensando, inoltre, di aprire sportelli del centro per l’impiego in luoghi poco convenzionali, come ad esempio un centro commerciale – sottolinea – per venire incontro ai giovani".

Un tassello nel piano più vasto di un “centro per l’impiego diffuso“, aprendo "uno sportello in ogni municipio". La strategia di avvicinamento ai giovani che non studiano e non lavorano prevede anche "una presenza di Afol su social come Tik Tok", oltre ai progetti già in corso di podcast su Spotify e un canale Telegram dedicato al lavoro. "L’obiettivo è quello di raggiungere il Neet, che per definizione è fuori dal mondo del lavoro, attrezzarlo e renderlo occupabile attraverso percorsi di formazione, di motivazione e di accompagnamento al lavoro", spiega il presidente di Afol, Maurizio Del Conte. Lo scenario è quello di una crisi che ha colpito duramente i giovani e le donne. "Ci troviamo di fronte a un mercato del lavoro asimmetrico – prosegue – che non ripartisce le opportunità occupazionali come dovrebbe e penalizza principalmente le donne. Le donne sono colpite anche sotto il profilo qualitativo, fanno sempre più fatica a raggiungere posizioni apicali e la pandemia le ha viste arretrare". L’assessora alle Politiche per il lavoro, Alessia Cappello, evidenzia la necessità di "entrare nel mondo dei fragili, di chi ha subito maggiormente i contraccolpi della pandemia, delle figure espulse dal mondo del lavoro o che fanno fatica a entrarci". La prossima tappa del percorso verso la firma del Patto per lavoro con sindacati e associazioni di categoria sarà un convegno, lunedì prossimo a Palazzo Marino, con la ministra Mariastella Gelmini. Al centro formazione e istituti tecnici superiori.

Andrea Gianni

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