Busto Garolfo, il campeggio ai tempi del Covid? In oratorio

La situazione sanitaria blocca la settimana in montagna e il parroco si inventa una versione “casalinga“ con escursioni nei paesi vicini.

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di Paolo Mattelli

Zaino in spalla, bandana e occhiali da sole, tutto è pronto per la gita. Questa volta però la meta non sono le vette valdostane o piemontesi, ma i parchi e i luoghi d’interesse del territorio. OratHome è la versione post Covid del campeggio estivo organizzato ogni anno dall’oratorio di Busto Garolfo che ha preso il via il 26 luglio per concludersi oggi. Don Emanuele Tempesta, da poco più di un anno responsabile della pastorale giovanile della parrocchia bustese, non ha voluto cedere alla tentazione di annullare l’appuntamento con tenda e scarponi che dal 1969 caratterizza ininterrottamente l’estate dei ragazzi di Busto. La versione 2020 è leggermente diversa nella forma, ma immutata nella sostanza.

"Le classiche tende – spiega don Emanuele – sono state sostituite dalle aule in oratorio. Le loro dimensioni assicurano il distanziamento tra i ragazzi in tutta sicurezza. Le uscite in bicicletta hanno sostituito le intramontabili gite sulle montagne. Un modo diverso di vivere l’esperienza comunitaria che stando ai numeri, sembra aver riscosso un considerevole successo". I dati parlano di 120 partecipanti dai 10 ai 14 anni suddivisi in tre turni da 40 ragazzi per turno. La giornata tipo è molto simile a quella dei classici campeggi d’alta montagna: dopo la sveglia, la colazione e la preghiera alcuni giorni sono caratterizzati dai giochi in oratorio con qualche sporadica uscita in paese, mentre la giornata destinata alla gita è invece un’assoluta novità, i classici nomi delle vette alpine hanno ceduto il testimone ai comuni della zona, Inveruno, Tornavento, Arconate, Cuggiono. I centri urbani ad una manciata di chilometri da Busto Garolfo sono stati le mete dei ragazzi che insieme ad educatori e volontari, in sella alle biciclette, hanno potuto visitare alla riscoperta della storia e delle tradizioni locali. Non potevano mancare le uscite più impegnative con gli autobus diretti alle zone di villeggiatura del Varesotto e del Piemontese per un po’ di refrigerio in riva a qualche lago.

Dopo aver incassato un completo successo con l’oratorio estivo terminato lo scorso 24 luglio con 300 iscritti, don Emanuele non ha voluto rinunciare alla proposta comunitaria per eccellenza dell’estate nelle parrocchie milanesi, sfidando la miriade di paletti burocratici che in alcuni casi hanno scoraggiato molte realtà simili.

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