Paullo, bus carichi di studenti: "Manca la sicurezza"

Protesta davanti alla Prefettura di Lodi per il Comitato pendolari in lotta di Paullo. Annunciato un nuovo incontro per cercare soluzioni

La protesta

La protesta

Trasferta davanti alla Prefettura di Lodi, ieri, per il Comitato pendolari in lotta di Paullo. Gli attivisti hanno voluto prendere le difese degli studenti della linea Paullo Lodi e del territorio circostante. Ragazzi che vivono alla mercé dei trasporti, senza avere la certezza quotidiana di riuscire a raggiungere le loro scuole. La Prefettura, che ha ricevuto la delegazione e aveva discusso della questione, con le forze di polizia, in precedenti tavoli, annuncia quindi un nuovo incontro sulla tematica, a giorni, per valutare, con gli attori interessati, le criticità segnalate.

Sotto i riflettori c’erano le richieste a Star Mobility (che sul sito segnala possibili criticità), su Lodi, di potenziare la linea e garantire le corse, ma anche disagi generali che riguardano, a inizio anno scolastico e non solo, le altre compagnie dei territori vicini. Il coro è stato unanime e qualcuno si è soffermato su situazioni particolari degne di nota. Giancarla Rosa di Paullo, pendolare su Milano, auspica per gli studenti diretti a Lodi "un viaggio sicuro perché, quando vediamo mezzi iper affollati, che rispettano magari anche il numero minimo scritto sulla targhetta, capiamo che non si viaggia comunque bene. Non va dimenticato che questi ragazzi hanno zaini, tubi che contengono disegni, borse per fare ginnastica. Inoltre gli studenti che attendono il pullman, per informazioni non corrette, fanno continui spostamenti per salire. È una questione di sicurezza e ordine pubblico".

Ernestina Tassoni di Tribiano, memore della propria esperienza con un figlio disabile, insiste: "Ci dicono sempre, per favorire l’inclusione, di lavorare sulla autonomia dei nostri ragazzi, ma come posso pensare di mandare su un pullman un disabile se le condizioni di viaggio sono queste?! Ed ecco che le mamme oggi rinunciano".

Carlo Lorti, consigliere comunale di Cervignano D’Adda e genitore di un ragazzo iscritto alla quinta superiore, all’Itis di Lodi, testimonia: "Quest’anno, dall’inizio della scuola, è stato tutto un dramma. Sia partire in pullman che tornare, tanto che spesso lo porto o lo vado a prendere io. Tutta la città di Lodi resta imbottigliata. Mettere in piedi una soluzione macchinosa non si riesce. Ma se i sindaci del territorio collaborassero, almeno per una singola linea, qualcosa si otterrebbe". Infine Alfonso La Terra Bellino di Pantigliate ha concluso: "Faccio parte del comitato da 5 anni e ho lottato per mio figlio che andava a Crema molti anni fa e vedo che di questo servizio non è cambiato molto. I più grandi salgono sugli autobus pieni e i piccoli restano giù".

 

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