Su un social network disse. "Somaro no vax!". Querelato, ora il pm “assolve” Burioni

Per la Procura va archiviata la querela contro il virologo che così su Facebook reagì alla critica di un ignorante in materia di vaccini

Roberto Burioni, 59 anni, insegna Microbiologia e Virologia all’ateneo Vita Salute

Roberto Burioni, 59 anni, insegna Microbiologia e Virologia all’ateneo Vita Salute

Milano - ​Non è un’offesa dire "somaro" a chi mostra di esserlo davvero. Si può riassumere così, forse, il pensiero giuridico che ha portato alla richiesta di archiviazione di una querela contro il professor Roberto Burioni, celebre virologo e superstar di media e social.È noto che il prof del San Raffaele se provocato nella sua materia non sia portato a porgere l’altra guancia (tanto più quando in ballo ci sono i vaccini) quanto piuttosto a rispondere con qualche sonoro ceffone verbale per rimettere giustamente al suo posto chi pretenda di poter discutere di scienza alla pari con lui ma senza alcuna competenza.

Pareva aver un po’ esagerato, un annetto e mezzo fa, in piena pandemia, quando a un contraddittore annunciò che uno come lui "non viene neanche assunto per pulire i cessi". Certo è che Alberto J.P., ("non laureato" ammetteva egli stesso) non ebbe una grande idea nel chiedere via Facebook a Burioni un pubblico confronto sostenendo che la "scienza non è titolo ma conoscenza", una sorta di spericolato “uno vale uno“.

Naturalmente se ne ebbe una reazione del prof all’altezza della sua fama. E dopo aver preconizzato allo sciagurato scarso successo come pulitore di bagni e averlo battezzato "un ignorante molto arrogante con connessione internet", Burioni gli elencò tutti i passaggi che avrebbe dovuto affrontare e superare (in termini di studio) prima di poter aspirare ad un confronto con lui senza voler fare la figura del "somaro arrogante e stupido". Invece di aprire i libri e cominciare a studiare, però, P. si sentì piuttosto offeso dalla lezione impartita dal virologo e decise di querelarlo. Ora però la Procura ha chiesto l’archiviazione della sua denuncia, che puntava sullo sbeffeggamento subito nel sentirsi apostrofare "come uno di quei ripetenti che non afferrano bene i concetti" e fallito anche comee "pulitore di cessi".

«La reazione del Burioni è senz’altro aspra e altezzosa: - si legge nel provvedimento della Procura - il medico ci tiene a far valere i propri titoli rispetto al P. che, per sua stessa ammissione, non risulta avere acquisito specifiche competenze in ambito scientifico. Non sembra tuttavia eccedere i limiti di un legittimo diritto di critica nei confronti del querelante e della sua iniziativa". Prendi e porta a casa.

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