Bufera Core: i sindaci battono cassa al vertice

Consorzio del termovalorizzatore: mandato revocato all’amministratore unico dal 2012 Cipriano chiedendo la restituzione di compensi

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di Laura Lana

Dopo otto anni, i Comuni "licenziano" Marco Cipriano dalla guida di Core, la società per azioni costituita da, Cologno, Pioltello, Segrate e Cormano per occuparsi dello smaltimento dei rifiuti tramite incenerimento. Il consorzio è anche gestore del termovalorizzatore di via Manin, che sarà al centro di una delle riconversioni industriali più pesanti di tutta l’area con un investimento del Gruppo Cap Holding di oltre 50 milioni di euro, per farne una biopiattaforma. Giovedì, durante l’assemblea dei soci di Core, è stato deciso di revocare il mandato a Cipriano, amministratore unico dal 2012 che ricopriva anche il ruolo di direttore generale ad interim. La decisione, portata avanti da Sesto, Pioltello e Cormano e poi accettata anche dagli altri enti, era nell’aria ormai da tempo. Le ragioni della scelta parlerebbero di un rapporto fiduciario, tra Cipriano e i sindaci, ormai incrinato soprattutto nell’ultimo anno di lavoro, quello delicato dell’operazione di Cap Holding e che ha visto anche l’ingresso in Core di Cinisello Balsamo, anche se ancora non compare nei documenti sul portale della società. I Comuni starebbero anche pensando di avviare l’iter per richiedere indietro l’extracompenso dell’ex amministratore che, rivestendo un doppio ruolo, percepiva emolumento più alto. In questo periodo di vacatio, la guida di Core sarà affidata al collegio sindacale di concerto con i responsabili tecnici. Dopo il periodo ponte, i soci avranno due possibilità: aprire un nuovo bando per trovare una nuova figura politica, di presidenteamministratore, oppure scegliere un ruolo esclusivamente tecnico di direttore generale. Soprattutto alla luce della prossima acquisizione dell’80% delle quote di Core da parte di Cap Holding. Una cessione già approvata a luglio dai consigli comunali, che dovranno essere riconvocati per discutere la quantificazione del valore delle azioni. Un’operazione necessaria non solo alla realizzazione della biopiattaforma ma anche a mettere in sicurezza i conti di Core, che chiude il bilancio 2019 con una perdita di 2.717.496 euro dovuta principalmente al contenzioso per il Cip6, gli incentivi percepiti tra il 2002 e il 2010 in misura maggiore al dovuto per 8.618.815 euro. "Il progetto di riqualificazione dell’area industriale sta andando avanti e con questo passaggio si risolve la criticità del debito - ha spiegato il sindaco Roberto Di Stefano -. A marzo è stato estinto dopo la vendita dell’asset immobiliare da parte di Core nei confronti di Cap: tale cessione dell’asset patrimoniale ha permesso di recuperare risorse per estinguere il debito".

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