Buccinasco, palestra bruciata per vendetta amorosa: condannata la diabolica coppia

Due gli incendi appiccati, tra maggio e giugno dell'anno scorso, per 'dare una lezione' alla titolare del centro

La palestra distrutta

La palestra distrutta

Buccinasco (Milano) - È stata condannata per incendio, tentato incendio aggravato e attentato alla sicurezza di impianti di energia una coppia, lui dentista di 67 anni a una pena di 7 anni e 8 mesi, lei pensionata di 64 anni a una pena di 6 anni e 4 mesi, nel processo con rito abbreviato con al centro due roghi che i due avrebbero appiccato, tra maggio e giugno dell'anno scorso, in un complesso a Buccinasco, nel Milanese, che ospitava al piano terra una palestra e al piano superiore un centro pilates.

La sentenza è stata emessa dal gup di Milano Livio Cristofano a seguito dell'inchiesta dei carabinieri e del pm Marina Petruzzella (aveva chiesto due condanne a 12 anni). Il movente sarebbe stato la «gelosia» e la «vendetta» contro la titolare del centro che "dopo una lunga relazione - si legge nel capo di imputazione - aveva lasciato" il dentista. Donna che la nuova fidanzata e complice "da anni viveva come sua rivale". La titolare del centro fitness e suo marito, assistiti come parti civili dall'avvocato Armando Simbari, hanno ottenuto provvisionali di risarcimento a carico degli imputati per circa 78mila euro. Una provvisionale da 100mila euro è andata anche alla compagnia assicurativa. Nel frattempo, dopo che la palestra e il centro erano stati distrutti, la titolare e il marito sono riusciti con fatica in questi mesi a rimettere in piedi l'attività. 

Come hanno ricostruito le indagini dei carabinieri, che avevano portato la coppia in carcere, Gian Lauro Bianchi e Giovanna Vai, incensurati, avrebbero voluto 'dare una lezione' alla proprietaria dei locali fitness: lui non avrebbe accettato la fine del rapporto e insieme alla nuova compagna, spinta invece da rivalità, la sera del 28 maggio del 2021, dopo avere "spennellato con una sostanza bianca" l'obiettivo della telecamera di sorveglianza della palestra, hanno cosparso di benzina i tubi di metano e innescato il fuoco attraverso "una lunga miccia a lenta combustione". Solo un rapido intervento dei Vigili del fuoco aveva scongiurato il peggio.

Fallito il primo tentativo, un mese dopo la coppia, che ha anche cercato di depistare le indagini, ci ha riprovato. Ha tentato di bruciare direttamente il centro pilates, ma senza riuscirci: la miccia, "un lungo filo di cotone rosso", non ha preso fuoco anche a causa dell'eccesso di silicone che i due imputati avrebbero applicato alla base della porta del locale per sigillarla. Gli imputati sono stati assolti dal gup solo dalla presunta calunnia contestata. Motivazioni del verdetto tra 90 giorni.

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