Buccinasco: "Ci hai dato tanto amore. Resterà in noi per sempre"

Oltre 500 persone hanno voluto dire addio a Giuseppe Galbiat,i il giovane di 29 anni travolto in scooter da un automobilista poi fuggito

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Buccinasco (Milano), 30 gennaio 2022 -  Una chiesa troppo piccola per ospitare le oltre 500 persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Giuseppe Galbiati, 29enne di Buccinasco travolto e ucciso da una Bmw venerdì scorso, mentre percorreva la strada provinciale da Vermezzo verso Rosate. Giuseppe era in sella alla sua moto quando si è trovato di fronte l’auto che forse stava facendo una manovra azzardata, un’inversione. Non ha potuto evitarla: l’impatto è stato violentissimo e per il 29enne non c’è stato nulla da fare. La pace alla famiglia di Giuseppe è stata tolta per quella morte iniqua e per quel pensiero costante: forse il ragazzo avrebbe potuto salvarsi se l’uomo che l’ha investito si fosse fermato ad aiutarlo. Invece è scappato, rintracciato poco dopo dalla polizia locale, che lo ha accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso. La scomparsa del 29enne ha colpito tutta la comunità: in centinaia hanno voluto prendere parte ai funerali ieri, nella chiesa di Romano Banco. La bara è stata inghiottita dal lungo carro tra gli applausi e le lacrime, con il lancio di palloncini organizzato dagli amici. Gli stessi che hanno appeso manifesti in ricordo dell’amico: "Pino, rimarrai sempre con noi. Lontano dai nostri occhi ma mai dal cuore", recitano gli striscioni attaccati vicino casa della famiglia, in via Marsala. L’affetto degli amici è stato sottolineato anche dalla mamma Maria, dalle zie, dalle cugine che hanno voluto dedicare un ultimo pensiero in chiesa, ricordando "il tuo sorriso, la tua voglia di vivere. Volevi sposarti, fare una famiglia, tu che il valore della famiglia lo conoscevi bene, lo rispettavi. Tutti ti amavano e tu amavi tutti. Ci lasci tanto e mai potremo dimenticare i tuoi scherzi, le tue risate, il tuo amore". Accanto al feretro, in chiesa, la famiglia distrutta, la sorella chiusa nel dolore, la mamma, papà Biagio e la fidanzata che mai ha smesso di guardare le rose bianche e blu sopra la cassa. "Lui c’è, anche se non è qui – ha cercato di rincuorare i familiari il prete –, è un dolore che ci sembra incolmabile, un’assenza troppo grande. È giusto che ci sia questo dolore, ma anche la convinzione che per Giuseppe è stata scelta un’altra strada, più forte". Ma la forza viene a mancare, gli amici sostengono le cugine distrutte, il papà che piega la maglia della Juve, la sua squadra del cuore, posata sulla bara del 29enne. Poi parte il lungo corteo. Dietro, in centinaia salutano per l’ultima volta l’amico.

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