Brexit, ecco il sogno di Conte: "Milano capitale finanziaria europea"

Ma l’obiettivo si scontra con la concorrenza agguerrita di altre piazze. La città già scottata da Ema: non proclami ma lavoro per il Tribunale dei brevetti

Piazza Affari, “tempio“ della finanza nel centro di Milano

Piazza Affari, “tempio“ della finanza nel centro di Milano

Milano, 31 dicembre 2020 - Il passaggio di mano della Borsa Italiana, dal London Stock Exchange a Euronext in cordata con Intesa Sanpaolo e Cassa Depositi e Prestiti, "dà la possibilità di fare di Milano la capitale finanziaria del continente". Parola del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha delineato l’obiettivo ambizioso durante la conferenza di fine anno. "Per il rientro della borsa di Milano da Londra" dopo la Brexit "una delle scelte prioritarie è stata quella di avere una partnership in un network che garantisse lo sviluppo del nostro sistema, quindi la capitalizzazione delle nostre imprese. Da questo punto di vista – ha spiegato Conte –Euronext è un sistema, senza nulla togliere agli altri, che ha garantito, col meccanismo della confederazione, la soluzione più convincente".

E rendere Milano la capitale finanziaria dell’Europa post-Brexit è "l’indirizzo strategico con cui stiamo seguendo questo dossier". Obiettivi ambiziosi che vanno calati in una realtà che vede piazza Affari stretta da una concorrenza agguerrita, da Parigi a Francoforte, con Milano già scottata dalla sconfitta in un’altra partita europea, quella per portare in città l’Agenzia europea per i medicinali (Ema). "Invece di lanciarsi in inutili proclami – spiega l’europarlamentare milanese di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza – il presidente del Consiglio farebbe bene ad impegnarsi concretamente per portare in città la sede del Tribunale europeo dei brevetti lasciata vacante da Londra". Una nuova partita che Milano non deve fallire.

Intanto l’amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, diffonde un bilancio di fine anno positivo per piazza Affari, anche proiettato sul lungo periodo. "In un anno complesso come quello che si sta concludendo il ruolo di Borsa Italiana è stato fondamentale per supportare l’economia del nostro Paese attraverso mercati efficienti, liquidi e trasparenti. Nel 2020 si sono quotate 24 società – sottolinea – che hanno potuto così continuare a crescere e svilupparsi raccogliendo risorse attraverso il mercato dei capitali". Nell’arco dell’ultimo decennio "sì è assistito a una crescita importante delle società quotate sui nostri mercati. Si è passati da 296 di fine 2009 a 377 a dicembre 2020. In particolar modo Aim Italia, il mercato per le piccole e medie imprese ha visto crescere il numero di società, da 5 di fine 2009 a 138 nel 2020. Nel corso del decennio abbiamo inoltre assistito a importanti evoluzioni anche di altri mercati di Borsa".  

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