Bresso, legionella nei rubinetti: tracce a casa di un ricoverato e in una fontana

Il numero di infettati aumenta: sospetti su centri commerciali e uffici. Il decalogo per evitare il contagio

Analisi

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Bresso (Milano), 27 luglio 2018 - La fontana del Mappamondo vicino alla chiesa centrale e la casa di uno dei primi contagiati. È lì che sono state trovate tracce del batterio della legionella. E i primi risultati dei campionamenti eseguiti da Ats Milano lo confermano. Intanto il bilancio degli infettati continua a crescere: 27 all’ultima conta, ma è in fase di accertamento un possibile 28esimo paziente. Si tratta di un cittadino di Bresso che in questo momento si trova in vacanza a Catanzaro e si sarebbe sentito male accusando sintomi che potrebbero ricondurre alla legionella. Sono comunque tutte persone che vivono in zone differenti della città. Aspetto che suggerisce come sorgente dell’infezione i «punti o luoghi di aggregazione», come i centri commerciali, le banche, gli uffici postali. È una delle ipotesi su cui sta lavorando il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, che ha aperto un fascicolo al momento senza ipotesi di reato né indagati. Per avere un quadro più definito «ci vorrà del tempo – chiarisce Giorgio Ciconali, direttore del Dipartimento di prevenzione di Ats Milano –. Dobbiamo attendere tutti i risultati dei circa 150 campionamenti effettuati fino ad ora. Per il momento abbiamo solo i primi 12 risultati relativi a 3 abitazioni in cui vivono persone infettate: una casa è positiva, con quantità significativa di una colonia di legionella. Per le altre 2 abitazioni i test sono negativi». Poi, c’è la fontana, una piccola vasca con sopra un mappamondo in marmo che si muove su un leggero soffio d’acqua: ora è chiusa e svuotata, come lo è fin dai primi giorni dell’emergenza in via cautelativa.

Un altro campione positivo è stato riscontrato da un primo esame “Pcr”, che indica solo se il batterio è presente o meno: «Il risultato è sicuro, il dubbio è sulla concentrazione del batterio. Se la fontana è un pericolo per la salute pubblica lo potremo sapere soltanto tra circa una settimana». Sono i giorni delle indagini, dell’attesa, e della paura. Perché la legionella ha già fatto tre morti, in città. Due novantaquattrenni e una donna di 84 anni. La gente è spaventata. C’è chi usa l’acqua minerale anche per lavarsi. Anche se «la situazione è sotto controllo», assicura il sindaco Simone Cairo. Tra l’altro «la maggior parte dei ricoverati sono stati dimessi. Stiamo facendo tutto il possibile.

Tutti gli impianti idrici degli immobili, dove ci sono i casi di infezione, saranno trattati con una sanificazione al cloro. In città, nelle piazze e davanti ai supermercati, ci sono gazebo informativi». Mobilitati anche 40 volontari della protezione civile di Bresso, impegnati in queste ore a sostituire i filtri dei rubinetti e i soffioni delle docce nelle case degli anziani che vivono negli alloggi popolari. Un ingente spiegamento di uomini che ha spinto il sindaco a chiedere una mano al collega di Milano, Giuseppe Sala: «Anche noi stiamo facendo controlli ma non c’è alcun segnale preoccupante. Manderemo qualcuno dal Comune anche solo per rispondere al telefono, perché servono più persone».

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