Clinica Santa Rita, chiesta la conferma dell'ergastolo per Brega Massone

Le richieste del sostituto pg al processo d'appello 'bis' contro l'ex chirurgo toracico e il suo aiuto Fabio Presicci

Brega Massone in aula

Brega Massone in aula

Milano, 25 settembre 2018 -  Le quattro morti contestate all'ex primario di chirurgia toracica della clinica Santa Rita di Milano, Pier Paolo Brega Massone, possono essere considerate la conseguenza di «un modus operandi seriale» dell'ex chirurgo. Decessi che erano «altamente probabili» in quanto conseguenza di operazioni ad «alto rischio morte» dei pazienti. Ne è convinto il sostituto pg Massimo Gaballo che stamani, al termine della requisitoria nel processo di secondo grado 'bis' davanti alla Corte d'Assise d'appello di Milano, ha chiesto che Brega e il suo ex aiuto Fabio Presicci vengano riconosciuti colpevoli di omicidio volontario con la conferma della condanna all'ergastolo per l'ex primario e 21 anni di carcere (pena ridotta per via del suo «comportamento meritevole») per Presicci.

L'appello 'bis' è scaturito dalla decisione della Cassazione del giugno 2017 di annullare con rinvio ad un nuovo secondo grado la prima sentenza d'appello. In aula ha preso la parola anche lo stesso Brega Massone. "Mi dispiace per tutto quello che è avvenuto - ha detto rendendo dichiarazioni spontanee - e chiedo scusa a tutte le persone che hanno molto sofferto, non era mia volontà. Ora posso solo chiedere di rivedere la luce, poter essere utile e stare con la mia famiglia". "Dieci anni di carcere sono lunghi" ha aggiunto, sottolineando che in questo periodo trascorso in cella c'è stata "una rivalutazione, un cambiamento e una presa di coscienza di tante cose" da parte sua. "Mio marito è stato massacrato, io lo conosco da sempre e non è la persona che è stata descritta", ha detto la moglie dell'ex chirurgo, dopo l'udienza del processo di secondo grado 'bis'.

La Cassazione aveva annullato con rinvio a un nuovo appello la condanna all'ergastolo di Brega Massone per omicidio volontario in relazione alle morti di quattro pazienti e la condanna a 25 anni di carcere per Presicci (imputato per due dei quattro omicidi), che sta finendo di scontare in affidamento in prova la pena di otto anni e sei mesi inflitta per lesioni nel primo procedimento con al centro la Santa Rita, che venne ribattezzata la 'clinica degli orrori'. Il primo filone dell'inchiesta ha portato anche alla condanna in via definitiva di Brega Massone a 15 anni per truffa e lesioni. La Suprema Corte nella sentenza dello scorso anno aveva indicato, in sostanza, che non è escluso che quelli contestati all'ex primario della Santa Rita siano stati davvero omicidi dolosi, ma i giudici in questo appello 'bis' dovranno motivare meglio l'accusa di omicidio volontario e solo «eventualmente» rideterminare la pena, se verrà accertato che si trattò, invece, di omicidi preterintenzionali.

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