Boschetto Lainate, gestivano mercato dello spaccio: 70 condanne

Alla sbarra sei associazioni per delinquere che hanno fatto affari con il mercato della droga

Scambio di droga a scuola

Scambio di droga a scuola

Milano, 1 ottobre 2018 - Per anni avevano fatto del boschetto di Lainate la centrale di spaccio di droga, eroina, cocaina e hashish, e avevano trasformato l'hinterland, soprattutto la zona che comprende Rho e Settimo Milanese in una sorta di 'far west' in cui i conti tra gruppi rivali si facevano con la pistola o i coltelli e spesso gli inseguimenti per sfuggire alle forze dell'ordine finivano con incidenti in auto dove, è capitato, qualcuno è anche morto. Con la sentenza del tribunale di oggi, che ha inflitto pene dai 16 anni in giù si è chiuso in primo grado il procedimento che ha portato alla sbarra, tra processi in abbreviato e con rito ordinario (il primo è andato a sentenza lo scorso 26 febbraio), oltre 70 persone, principalmente italiani e marocchini, e a condanne che oltrepassano i 19 anni di carcere. 

Procedimento con al centro sei associazioni per delinquere, ognuna con un capo, che tra il 2013 e il 2016 ha fatto affari con il mercato della droga. La droga, secondo le indagini coordinate dal pm Stefano Ammendola, è stata venduta a centinaia e centinaia di persone, non solo tossici, ma anche acquirenti che si rifornivano sulla piazza del rhodense e che l'avrebbero smerciata pure a Como e ovviamente nel capoluogo lombardo. Fiumi di stupefacenti di cui sono stati effettuati, nel corso dell'inchiesta, anche sequestri rilevanti da parte dei carabinieri, come quello di oltre 50 chili di cocaina nascosti in un anfratto nei boschi tra Opera e San Giuliano.

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