Finte passeggere, vere borseggiatrici: ecco come agiscono in metropolitana/ VIDEO

Tour in metrò sulle loro tracce, osservando facce e trucchi

Security Atm in metropolitana (Newpress)

Security Atm in metropolitana (Newpress)

Milano, 6 maggio 2019 - Accalcate vicino alle macchinette di cibo e bevande, a prima vista possono sembrare passeggere come tante. In realtà scrutano l’orizzonte, dalle scale alla banchina, per puntare potenziali prede da derubare. All’arrivo del treno, eccole sparpagliarsi. C’è la ragazza col pancione, quella con una borsa enorme tenuta stretta al petto, un’altra con una giacca posizionata ad arte per coprire il braccio.

La «tenuta da lavoro» delle borseggiatrici professioniste. Abbiamo seguito ieri mattina gruppi di presunte ladre alla fermata del metrò della stazione Centrale sia sulla linea verde, direzione Assago/Abbiategrasso, punto di passaggio di turisti diretti a Garibaldi o a Cadorna, e sia sulla linea gialla, verso San Donato, dove salgono viaggiatori diretti allo shopping in pieno centro. Ne contiamo più di dieci in circolazione ma potrebbero essere molte di più. Non mancano gli uomini, «in particolare nordafricani e italiani. Ma rispetto alle donne, bosniache in primis, molte incinte, sono di meno», spiega Mattia, 30 anni, che lavora in un fast food e che nel tempo libero va a «caccia» di borseggiatori. Che significa? «Conosco tutte le facce e so come si muovono. Quando li vedo, avviso le forze dell’ordine e dico ai viaggiatori di stare in guardia.

La settimana scorsa purtroppo una ragazza è stata derubata del telefono prima che me ne accorgessi: l’ho accompagnata a fare denuncia alla polizia». Una «missione» che porta avanti da tre anni. «Quando ero più giovane - racconta - sono stato rapinato in un centro commerciale. Non è stata un’esperienza piacevole e ora voglio essere d’aiuto agli altri». Lo aveva già spiegato al Il Giorno la scorsa estate, accompagnandoci in un primo tour fra le banchine. «Adesso il numero di ladri è aumentato. Agiscono soprattutto la domenica o durante la settimana in orario serale, quando i controlli si allentano». La tattica più utilizzata è questa, come abbiamo constatato ieri: all’apertura delle porte del treno, approfittando della calca, due o tre salgono addossate ai viaggiatori mentre alcune complici impediscono alle porte di chiudersi. Poi, a seconda della situazione, restano a bordo oppure scendono subito (magari col bottino già in mano). Una tecnica utilizzata pure lo scorso 10 aprile, durante il Salone del Mobile, quando la Polmetro aveva identificato 17 ragazze rom, di cui 13 incinte, provenienti da campi nomadi di Milano, Torino e Roma: sulla linea rossa (da Pagano ad Amendola Fiera) avevano preso di mira una turista cinese di 36 anni. In tre l’avevano circondata sfilandole poi mille euro. Ieri, a fermarle è intervenuta la Security Atm: avvistate le presunte ladre sulla banchina della linea verde, le ha invitate ad allontanarsi. Le donne sono salite compatte sul treno, con le mani in alto. Come a dire «ci arrendiamo». E niente mani dentro le borse altrui.

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