Furti in metropolitana, borseggiatori seriali a caccia di viaggiatori “distratti”

Due romeni di 25 e 21 anni arrestati dalla polizia locale alla stazione metropolitana di Cairoli

I ladri sono stati fermati a Cairoli

I ladri sono stati fermati a Cairoli

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Prendevano di mira persone anziane, studenti, mamme con il passeggino al seguito. I “distratti“ che dimenticano borse o zaini aperti. I viaggiatori solitari. E agivano rigorosamente fuori dagli orari di punta, per concentrarsi su un’unica preda e ridurre il rischio di essere notati da altri passeggeri. Così andavano a colpo sicuro, sfilando portafogli e smartphone. Ma i due borseggiatori, romeni di 21 e 25 anni con una sfilza di precedenti specifici, sono stati acciuffati dagli agenti di polizia locale del Nucleo tutela trasporto pubblico e del Comando decentrato 8 della polizia locale, che li monitoravano da giorni in attesa di coglierli in flagranza. E ci sono riusciti nel primo pomeriggio di martedì, alla fermata Cairoli della metropolitana, linea rossa, bloccando i due manolesta che stavano mettendo a segno l’ennesimo colpo ai danni di una vittima ancora inconsapevole, che neppure si era accorta della loro presenza.

I due passavano ore, appostati sulle banchine e lungo le scale di diverse stazioni della metropolitana; poi, individuato il malcapitato (o la malcapitata) di turno, entravano in azione. E la strategia era sempre la stessa: uno dei due si sistemava davanti all’altro, per coprirlo. Perché, anche se prediligevano gli orari non di punta, quando le stazioni non sono particolarmente affollate, il rischio di essere scoperti non si azzerava mai del tutto. Poi, al cenno d’intesa, il complice si dava da fare materialmente infilando la mano nella borsa o nello zaino per arraffare il cellulare o il portafoglio della vittima. Martedì gli agenti sono riusciti a inchiodarli perché i due avevano in mano il bottino appena sottratto, e perché il derubato, non ancora allontanatosi, ha potuto riconoscere senza ombra di dubbio ciò che gli era stato sottratto. Colti in flagranza, i due sono quindi finiti in manette per furto in concorso. Gli arresti sono stati convalidati e ora il venticinquenne e il ventunenne sono in attesa di giudizio. Non solo: a loro carico è stata emessa la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Milano e in tutta la Città metropolitana. Negli ultimi mesi, l’allarme borseggi ha tenuto banco sulle pagine di cronaca. E se, stando alle casistiche, sono le donne a distinguersi per questo tipo di reato agendo soprattutto lungo le banchine della metropolitana e delle stazioni ferroviarie, di fatto non c’è distinzione di genere.

Il contrasto continua. All’inizio di giugno era stato notificato un cumulo pene da 22 anni e 3 mesi di reclusione, come da ordine di carcerazione emesso lo scorso 25 marzo dal Tribunale, a una quarantenne bosniaca dagli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura. Il provvedimento riguarda Sajma Omerovic, ufficialmente senza fissa dimora, che è stata fermata per un controllo in via Lorenteggio, in una zona fuori dall’abituale raggio d’azione delle ladre seriali. Inserendo le generalità in banca dati, è emerso il provvedimento: la donna è stata quindi accompagnata a San Vittore.

Poco prima, lo stesso destino era toccato a una ventiquattrenne di origine ucraina, bloccata in via Cusani: è finita in cella per un ordine di carcerazione datato 2020, deve scontare 5 anni per reati contro il patrimonio. Nella strategia di contrasto rientrano le 53 misure di divieto di accesso alle aree urbane, provvedimento che, stando a quanto stabilisce l’articolo 10 del decreto-legge 14 del 2017, punisce in maniera più stringente e prolungata nel tempo chi ha continuato a delinquere o a generare insicurezza e degrado urbano in alcune zone specifiche nonostante fosse stato già stato colpito in precedenza da un meno afflittivo ordine di allontanamento.

 

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