Milano, le mie borse pop “scippate” da Vuitton

La stilista di Coquette art de port fa causa: con la Masters collection ci copia

Eleonora Russo Bonfrisco

Eleonora Russo Bonfrisco

Milano, 22 marzo 2018 - Concorrenza sleale e violazione del diritto d’autore. Sono le contestazioni mosse da Eleonora Russo Bonfrisco, artista e stilista italiana che si cela dietro il marchio nato nel 2015 «Coquette art de port», nei confronti di Louis Vuitton, la casa di moda parigina che ora ha citato in giudizio chiedendo il risarcimento dei danni per il presunto «furto di un’idea», a suo dire, ovvero la riproduzione in primo piano su borse e altri accessori di «celebri icone» di quadri famosi da lei rivisitati, richiamandosi alla Pop Art e all’Art Decò. Il brand da lei inventato sarebbe stato imitato nella «Masters collection» lanciata circa un anno fa dalla griffe parigina e realizzata con la collaborazione di Jeff Koons, uno degli eredi di Andy Warhol. Anche lui ha reinterpretato capolavori come Monnalisa o Colazione sull’erba di Manet.

Per questo il prossimo 3 ottobre davanti al Tribunale civile prenderà il via, in primo grado, il procedimento. Toccherà al giudice della sezione specializzata in materia di Impresa, Alima Zana, stabilire se siano stati o meno messi in atto i comportamenti illeciti denunciati dalla stilista «Made in Italy» che è sul mercato dal marzo 2015 con i suoi prodotti sui quali compaiono, per esempio, «La dama con l’Ermellino» di Leonardo o «La ragazza con l’orecchino di perla» di Vermeer. L’avvocato di Louis Vuitton, Pier Luigi Roncaglia, dello studio Spheriens, ha declinato ogni commento. Come si legge nell’atto di citazione in giudizio, firmato dagli avvocati Silvana Dibenedetto, Angelo Pagliarello e Melissa Occhipinti, Louis Vuitton avrebbe «creato confusione sul mercato», vendendo, a partire dalla primavera del 2017, oggetti di lusso della nuova collezione, che avrebbero in sostanza replicato «le medesime caratteristiche fondamentali e identificative dei prodotti realizzati e commercializzati da Eleonora Russo Bonfrisco, nonché la medesima forma espressiva».

Tutto ciò causandole, si legge nell’atto, «ingenti danni» che consisterebbero nel «drenaggio di clientela» e nell’«annacquamento di immagine commerciale» dei suoi accessori: «Coquette art de port», questo il nome d’arte della stilista italiana, dopo «aver investito denaro, tempo, aspettative ed energie per realizzare e promuovere l’originale collezione - è messo nero su bianco nell’atto - (...) si vede oggi privata dei risultati economici e di immagine a cui puntava». Inoltre molti clienti e investitori anche potenziali «considerata la notorietà mondiale e la vastissima forza di vendita della società di rue du Pont Neuf hanno addirittura creduto e accusato Eleonora Russo Bonfrisco di aver copiato Louis Vuitton». Infine, è scritto sempre nell’atto di citazione, alla società con sede a Parigi viene contestato in subordine la violazione del diritto d’autore di cui la stilista italiana è titolare in quanto avrebbe riprodotto sulle borse della collezione Marters dell’anno scorso «opere d’arte rivisitate in chiave rigorosamente pop, idea concepita già nel 2014», dalla stilista-artista italiana. Ora quindi la parola sul contenzioso spetta al Tribunale.

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