
Sempre meno studenti universitari riescono a ottenere borse di studio e agevolazioni sull’affitto dopo che il Governo ha cambiato le regole sul calcolo del reddito familiare (Newpress)
Milano, 3 novembre 2015 - Saranno 1.874, il 15,66% in meno rispetto all’anno scorso, gli studenti che non potranno accedere alle borse regionali per il Diritto allo studio dopo l’adozione dei nuovi parametri per il calcolo dell’indicatore Isee sulla situazione economica. Lo denunciano le rappresentanze degli studenti dei tre atenei pubblici milanesi (Statale, Politecnico e Bicocca), dove la riduzione complessiva è stata del 17,25% (1.374) dal 2014. «Molti non percepiranno più la borsa anche se il reddito delle loro famiglie non è aumentato, potrebbero essere costretti ad abbandonare gli studi – denuncia Andrea Torti, rappresentante nel Cda Bicocca della lista Studenti Indipendenti –. È evidente che la causa è il nuovo calcolo dell’Isee: da gennaio sono conteggiati i redditi esenti ai fini Irpef, che fino all’anno scorso non dovevano essere dichiarati. Ma la misura che rende ancor più lampante la discontinuità tra i valori Isee prima e dopo la riforma è la rivalutazione del patrimonio immobiliare ai fini Imu (con valore 160) e non più ai fini Ici (100)».
A restare esclusi dalle borse di studio saranno tutti gli universitari che, secondo i nuovi parametri, hanno un reddito familiare superiore a 20.998 euro. Chi non è più idoneo dovrà fare a meno del contributo del Diritto allo studio (da 5mila a 1.800 euro all’anno ) e dovrà pagare le tasse universitarie, da cui sono esentati i titolari della borsa. «La diminuzione più sensibile di studenti idonei si è verificata in Statale, dove il calo è stato del 26,38% (829 studenti in meno) – commenta Davide Martucci, rappresentante del sindacato Link, nel Consiglio di amministrazione del CiDiS, Consorzio per la gestione degli interventi di diritto allo Studio di cui fanno parte Statale, Bicocca e Università dell’Insubria –. I più svantaggiati sono i fuori sede: a Milano i costi di una stanza singola variano dai 500 euro in centro ai 350 in periferia, i prezzi più alti d’Italia. Un dato positivo arriva dalla Bicocca, dove a settembre abbiamo ottenuto un contributo straordinario di mille euro per chi era stato escluso dalle liste per un posto in alloggio a tariffa agevolata». Si tratta di uno stanziamento complessivo di 25mila euro che - fa sapere la Bicocca - sarà integrato con ulteriori interventi per permettere agli studenti che perdono la borsa (-12,75% dal 2014, cioè -245) di avere tasse più basse e accedere alle borse locali di Ateneo. Anche all’Università Cattolica, dove il calo degli idonei sarà circa del 12,5% (500 ragazzi in meno), si sta valutando l’ipotesi di un piano di intervento per garantire supporto agli universitari esclusi. Il calo minore si registra al Politecnico (- 10,34% di borse, 300 in tutto).
«Ma attendiamo gli esiti dei ricorsi e la pubblicazione della seconda graduatoria – spiega David Rossi rappresentante di Terna Sinistrorsa –. Ci preoccupa che la variazione dell’Isee inciderà anche sulla seconda rata, calcolata in base ai nuovi parametri. Ci attendiamo un aumento». Le rappresentanze studentesche il 16, a Roma, avevano strappato al Ministero l’impegno per la convocazione di una Conferenza Stato-Regioni sulla questione. «Finora le promesse sono state disattese – lamenta Torti –. Chiediamo che la soglia per l’assegnazione della borsa di studio sia portata da 20.998 euro a 23mila euro, secondo i nuovi parametri Isee, e che sia ridotta quella dell’Ispe, indice patrimoniale».