La Borsa di Milano pensa al trasloco. "Piazza Affari costa troppo"

Bando della Camera di Commercio per l’affitto di Palazzo Mezzanotte. Base d’asta di 6,85 milioni l’anno

Palazzo Mezzanotte è da sempre il simbolo della finanza italiana

Palazzo Mezzanotte è da sempre il simbolo della finanza italiana

Da quasi un secolo Palazzo Mezzanotte, con la sua mole imponente che domina piazza Affari, è il simbolo della finanza italiana. Ora la Borsa di Milano potrebbe dire addio alla sua storica sede di Palazzo Mezzanotte, a causa di una “spending review“ che potrebbe spingere Euronext a optare per un edificio meno prestigioso ma più economico. Il palazzo, costruito su progetto dell’architetto Paolo Mezzanotte per riunire in un unico edificio la Borsa Valori e le Borse Merci, inaugurato nel 1932 da Benito Mussolini, potrebbe infatti avere presto un altro inquilino. La Camera di Commercio di Milano, proprietaria del palazzo che si estende su una superficie di 18.700 metri quadrati, ha aperto infatti un bando di gara per riassegnare gli spazi. La base d’asta è di 6,85 milioni di euro l’anno per un contratto di 6 anni rinnovabile per altri 6. Il termine per l’invio delle richieste di chiarimenti è fissato per venerdì 29 aprile, mentre quello per la presentazione delle offerte è lunedì 16 maggio. Data che segnerà uno spartiacque per il destino del palazzo, almeno per i prossimi anni. A oggi, non è chiaro se Euronext, che dall’anno scorso è proprietaria di Borsa Italiana, sia intenzionata o meno a presentare un’offerta. Di certo la Borsa paneuropea Euronext, che oltre a Milano controlla i listini di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona, Dublino e Oslo, ha in corso un piano per ridurre i costi, che aveva portato anche a tensioni con i sindacati per possibili tagli del personale. Risparmi che, ora, potrebbero toccare la storica sede.

L’edificio, dove fino al 1994 c’era il mercato delle grida, per quasi un secolo è rimasto sempre uguale a se stesso, resistendo a terremoti politici, manifestazioni di piazza e scossoni della finanza. Nel palazzo la Consob presenta la sua relazione annuale, negli anni congressi ed eventi hanno ospitato i potenti di turno, un barometro infallibile per osservare chi scende e chi sale. Davanti, la scultura di Maurizio Cattelan L.O.V.E. (acronimo per Libertà, Odio, Vendetta, Eternità) scolpita in marmo di Carrara, rappresenta il gesto del “dito medio“ - in verità le altre quattro dita sono mozzate - rivolto come sberleffo allo storico sancta sanctorum della finanza milanese. L’ipotesi di un trasloco, però, non è inedita. Già nel 2009, più di dieci anni fa, si parlava di trattative serrate sul costo dell’affitto fra la Camera di commercio e London Stock Exchange, che all’epoca controllava la Borsa. Trattative terminate evidentemente con un accordo, perché la Borsa è rimasta in piazza Affari. E ora il futuro è, di nuovo, tutto da scrivere.

 

 

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