Bonus 600 euro, il leghista Bastoni: "Inopportuno, anche per un consigliere comunale"

E il M5s chiede a tutti di rinunciare alla privacy. Buscemi: io vivo di politica

Il leghista Massimiliano Bastoni

Il leghista Massimiliano Bastoni

Milano, 12 agosto 2020 - «Prendere il bonus è indegno, se lo fa un parlamentare o un consigliere regionale. Ma anche per un consigliere comunale di Milano, che gode già del gettone di presenza, ritengo sia inopportuno, senza entrare nelle questioni personali di ognuno».  Nella querelle legata allo scandalo del bonus per le partite Iva percepito da parlamentari e amministratori locali, seguito dalle autodenunce di alcuni consiglieri comunali milanesi, interviene anche il leghista Massimiliano Bastoni, consigliere a Palazzo Marino e al Pirellone e imprenditore.

«Il ruolo istituzionale è già retribuito dai cittadini – spiega – gravare in più su di loro anche solo per 600 euro è moralmente imbarazzante. Si dice spesso che la politica non deve essere una professione e poi i primi a dirlo sono quelli che arraffano quanto lo Stato malamente offre. L’anticasta a corrente alternata». Intanto i gruppi politici al Pirellone avrebbero avviato accertamenti interni, nel tentativo di far venire allo scoperto eventuali beneficiari del bonus, che finora rimangono ben nascosti. 

E il Movimento 5 Stelle chiede a chi occupa ruoli istituzionali di rinunciare alla norma sulla privacy. «Basta con i furbetti, devono venire a galla i nomi delle imprese che hanno chiesto la Cig e non dovevano, come quelli che non avevano i requisiti per il reddito di cittadinanza - si legge in una nota -. Chi, non essendo in difficoltà, ha chiesto il bonus dei 600 euro, dedicato alle partite Iva in un momento di emergenza pandemica, si commenta da solo: è moralmente vergognoso. Oggi, però, rallegriamoci di avere uno Stato vigile e capace di smascherare il furbetto. Il Movimento 5 Stelle lombardo invita tutti i consiglieri regionali e i membri di Giunta, con partita Iva, a compilare il modulo per rinuncia alla privacy». 

Nel dibattito interviene anche la consigliera comunale e metropolitana con delega al Lavoro Elena Buscemi, del Pd. «Non mi vergogno – scrive su Facebook – al momento vivo di politica. Ho un mandato per cui sono stata eletta Consigliera comunale nella seconda città d’Italia. Vivo con i gettoni di presenza di questa attività che mi garantiscono circa 23mila euro lordi all’anno. Accanto a questo ho un incarico come Consigliera delegata per Città Metropolitana gratis, ma firmo delibere e prendo decisioni ugualmente». 

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