"Sito Expo, pronto il bando per il masterplan. E da gennaio 40 spazi per i ricercatori"

Giuseppe Bonomi, direttore generale di Arexpo: "Fondamentale il campus della Statale"

Giuseppe Bonomi, direttore generale di Arexpo Spa la società proprietaria del sito che ha ospitato l’Esposizione Universale

Giuseppe Bonomi, direttore generale di Arexpo Spa la società proprietaria del sito che ha ospitato l’Esposizione Universale

Milano, 10 novembre 2016 - Da oggi e fino a sabato il sito Expo sarà attraversato da un trampolino lungo 130 metri per 47 di altezza. E tutt’intorno saranno gettate 600 tonnellate di neve. Sì, proprio così. Il sito ospiterà, infatti, la "Coppa del Mondo di Freestyle Ski e Snowboard". Ieri mattina la presentazione dell’evento a Palazzo Lombardia, presente anche Giuseppe Bonomi, direttore generale di Arexpo Spa. Ma il gelo sul futuro dei terreni intestati alla stessa Arexpo è calato, di nuovo, nel pomeriggio, quando si è appreso che la Commissione Bilancio della Camera ha respinto l’emendamento al decreto fiscale relativo proprio alle misure per il post Expo.

Bonomi, lei si sente di assicurare che il campus scientifico dell’Università Statale farà parte del masterplan per la riconversione del sito Expo?

"Da parte del Governo nelle ultime settimane non sono mancate rassicurazioni sul fatto che i fondi attesi da Milano per il post Expo saranno inseriti nel “Decreto fiscale” e nel “Patto per la Lombardia”, quindi credo sia meglio attendere la conclusione dell’iter e il varo definitivo di questi provvedimenti".

La Statale, però, ha chiesto all’esecutivo nazionale di fare presto altrimenti ritirerà il progetto...

"Per quanto mi compete, posso ribadire che il campus dell’Università Statale ricopre un ruolo centrale nel piano del post Expo e non se ne deve fare a meno".

Veniamo a voi, ad Arexpo: quando sarà lanciato il bando per il masterplan?

"Lunedì abbiamo l’ultima riunione interna per decidere la tipologia del bando. E la sceglieremo. Per la fine di novembre il bando sarà lanciato. In queste settimane non siamo stati fermi, abbiamo condotto un tour internazionale per presentare il progetto del dopo Expo agli investitori esteri ottenendo ottimi riscontri: diversi fondi di investimento, anche australiani e canadesi, hanno manifestato un certo interesse per l’operazione. Col bando non andremo alla ricerca solo della “mano” che disegni il masterplan ma anche di sviluppatori. Cercheremo anche chi dovrà poi tradurre il progetto dalla carta alla realtà".

Il fattore tempo è decisivo anche per il progetto-traino dello Human Technopole: dall’Istituto Italiano di Tecnologia hanno più volte scandito che bisogna partire entro il 2018 altrimenti si rischia che il progetto nasca già vecchio.

"Noi siamo pronti. Già a gennaio 2017 metteremo a disposizione dei ricercatori, sul sito dell’Esposizione Universale, da un minimo di 30 ad un massimo di 40 postazioni nelle quali iniziare a lavorare. Ed entro la metà del 2017, attraverso piccoli interventi edilizi sempre sulle strutture esistenti sul sito, ne metteremo a disposizione altri 100, per un totale di di 130-140 postazioni dedicate ai ricercatori e alla ricerca. Partiamo subito, gettiamo le basi".

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