Bono Vox a Expo, l’urlo della voce del rock: "Un mondo senza fame"

Il leader degli U2, Bono Vox, in veste di testimonial di una campagna di raccolta fondi di un programma del World Food Program, sarà all’Expo domenica alle 18.30, accolto dal premier Matteo Renzi. Non è escluso, come annunciato dal ministro Martina, che «possa improvvisare un mini concerto» di Marco Mangiarotti

Bono Vox, cantante e fondatore degli U2

Bono Vox, cantante e fondatore degli U2

Il leader degli U2, Bono Vox, in veste di testimonial di una campagna di raccolta fondi di un programma del World Food Program, sarà all’Expo domenica alle 18.30, accolto dal premier Matteo Renzi. Non è escluso, come annunciato dal ministro Martina, che «possa improvvisare un mini concerto». 

Milano, 3 settembre 2015 - Vox Poluli. Ma anche rock e dei. La presenza di Bono Vox nel padiglione dell’Irlanda a Expo è la testimonianza di una militanza umile e tenace, dell’azione politica di un irlandese vero. Terra di povertà, carestie bibliche ed epiche emigrazioni. Dove parlare di agricoltura, sementi e raccolto ha un sapore di Antico Testamento. Fede e pragmatismo da irlandese americano, il rifiuto delle ideologie, frutto anche della storia recente e sanguinosa dell’Irlanda. Il rock linguaggio universale e globale, che ci ha fatto conoscere gli altri mondi più di ogni altra forma di comunicazione. Un World Tour è toccare con mano i mondi che la Real World di Peter Gabriel ci ha fatto ascoltare ed amare. Tutto inizia con i concerti di Amnesty, perché quel dolore è sotto la sua pelle, anche a Torino con il Boss e Baglioni. Ma poi, anche a Sanremo, nella campagna mondiale per l’azzeramento del debito dei paesi del terzo mondo e di aiuti all’Africa. Bono è una specie di papa laico che dialoga con grandi e potenti con la determinazione e la serenità francescana. Dietro gli occhiali da sole da popstar. Ha visitato i paesi africani e fondato la Data (Debt, Aids, Trade in Africa), affrontando i problemi del debito estero, della diffusione dell’Aids, delle leggi di mercato inique. Parlandone anche con il presidente George W. Bush.

Candidato al Nobel per la pace nel 2005, Bono ha scritto in tutti questi anni canzoni, articoli, interventi per le sue idee, anche al fianco di Bill Gaites. Perché l’impegno etico e sociale è la sua sintesi di fede in una famiglia con genitori di confessione diverse. Un seme, un esempio. E lui ne è riconoscente a Dio anche nella sua musica, da “Gloria” a “40”. Il Salmo. Anche la famiglia è un valore fondante: è sposato con Alison Stewart dal 1982. I due si sono conosciuti nel 1975 e hanno avuto quattro figli: Jordan (10 maggio 1989), Memphis Eve (7 luglio 1991), Elijah Bob Patricus Guggi Q (18 agosto 1999) e John Abraham (21 maggio 2001). La famiglia vive a Killiney, una località vicino a Dublino. Con Allison ha creato il marchio di abbigliamento Edun per combattere la povertà in Africa. Questi sono gli spiccioli di un impegno per la buona politica che ha portato Bono dai villaggi ai Presidenti e al Vaticano con inflessibile coerenza. Anche gli U2 sono una band con l’anima, uno stile in divenire che poi ritorna alle origini, libera dai generi. Pacifista e guerriera. Per le idee forti che possono aiutare le persone.

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