Boninsegna: "Pensavo che restasse in piedi"

Lo chiamavano “Bonimba“, è stato uno dei centravanti che più hanno entusiasmato le folle negli anni Sessanta e Settanta. Il picco della carriera lo ha vissuto tra le mura del Meazza, con la maglia dell’Inter, vincendo più volte la classifica cannonieri e diventando grazie alle reti in nerazzurro un punto di riferimento anche in nazionale. Per questo a Roberto Boninsegna non può che fare un certo effetto leggere di un San Siro verso la completa demolizione, come riferito dai club, Milan e Inter, nella relazione presentata al Comune di Milano per dare il via al dibattito pubblico.

Che idea si è fatto di quel che sta accadendo attorno allo stadio di Milano?

"Pensavo che rimanesse in piedi il Meazza, onestamente. Immagino ci siano dei problemi che superino anche i ricordi stupendi che abbiamo vissuto all’interno di quello stadio. Immagino e spero ci siano dei motivi validi".

La reazione nel leggere le notizie di una demolizione qual è stata?

"Mi spiace perché San Siro mi ricorda molte cose belle vissute in passato. Tanti gol, tante partite. Se decidono questo se ne va un pezzo del calcio mondiale. Un terreno di gioco dove hanno giocato i migliori del mondo".

Sarebbe per tenere l’attuale impianto?

"Non sono un ingegnere, certi problemi li conoscono meglio gli interessati. Per cui tecnicamente non me la sento di esprimermi. Sentimentalmente direi di sì".

Può essere un ‘palliativo’ pensare che costruiranno il nuovo stadio nello stesso quartiere a San Siro?

"Una volta che cambiano, cambiano. Dove lo fanno non è così importante".

Che ricordi ha della sua carriera al Meazza?

"Ho fatto forse il più bel gol della mia carriera, la rovesciata al limite dell’area contro il Foggia che coincise con l’undicesimo scudetto vinto dalla società. Uno di quei gol che vengono fuori una volta nella carriera, col rischio che la palla potesse andare in tribuna".

Mattia Todisco

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