Bonifica aree ex Falck Un ricorso blocca tutto

La vecchia proprietà impugna al Tar gli atti relativi alla riqualificazione. Al centro la ripartizione con gli acquirenti delle spese per gli interventi

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di Laura Lana

Non c’è pace per le aree Falck, protagoniste di contenziosi giudiziari infiniti. Non erano bastati i cinque anni tra Tar e Consiglio di Stato per la Città della Salute e della Ricerca. Il resto della riconversione delle ex acciaierie è diventato oggetto di contesa tra Milanosesto, attuale proprietaria, e la società Falck spa.

A dicembre il Tribunale civile di Milano ha respinto la richiesta di Milanosesto di condannare i vecchi proprietari al pagamento dei costi sostenuti fino ad aprile 2016 (18,5 milioni) e dopo giugno 2016 (65,4 milioni totali), per bonificare il primo pezzo di area dismessa. Per i giudici, nel contratto di compravendita del 2010 tra Immobiliare Cascina Rubina e l’allora acquirente Sesto Immobiliare, "era anche disciplinata dettagliatamente la procedura per la bonifica".

"Qualora l’importo per i relativi lavori fosse stato inferiore o uguale a 160 milioni, sarebbe rimasto a carico dell’acquirente (Milanosesto, ndr) – spiega la sentenza –. Mentre nel caso in cui i costi fossero stati superiori, la venditrice avrebbe corrisposto all’acquirente la somma eccedente, con il limite massimo di 40 milioni". Il nodo sorge sulle “eccedenze“, se i costi dovessero moltiplicarsi. Così ora Falck spa fa una sorta di ricorso preventivo al Tar Lombardia.

"L’origine di questo nuovo contenzioso è sempre la causa per le bonifiche e per i costi sostenuti, ritenuti eccessivi – commenta l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda –. Falck spa ha impugnato atti anche di un anno e mezzo fa: dalle bonifiche alle delibere con le due licenze commerciali per le superfici di vendita da realizzare. Se dovesse essere accolta l’istanza sulla parte Concordia, il progetto potrebbe rallentare. Lì, però, siamo in variante e quelle licenze potrebbero essere sostituite perché le superfici commerciali saranno spalmate".

A maggio dovrebbero finalmente partire i lavori sull’Unione Zero: stazione a ponte, piazza Primo Maggio, Città della Salute, prima tranche del parco urbano. "Non possiamo attendere oltre giugno o luglio per il cantiere". Però il ministero, dopo aver autorizzato tutti i passaggi, oggi lamenta la farraginosità della procedura e la poca unitarietà dell’iter di bonifica. "Essendo sito di interesse nazionale, anche la Prefettura ci ha convocato per capire la situazione".

Intanto il Tar ha chiesto al Comune la memoria tecnica. "In un primo momento Milanosesto non si è costituita e quindi ci è arrivata l’ordinanza per presentare la relazione delle procedure amministrative. Abbiamo deciso di costituirci nel giudizio come ente, prima che ci venga qualche tegola addosso".

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