Solaro, bomba carta contro il locale legato al leader degli ultrà milanisti

Lui minimizza: "Solo il gesto di un invidioso contro il locale"

L’ingresso danneggiato  del locale inaugurato  il 15 settembre

L’ingresso danneggiato del locale inaugurato il 15 settembre

Solaro (Milano), 9 novembre 2018 - Tifo, affari, malavita organizzata. Ancora. Forse. Questa volta a tinte rossonere. È una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti, dopo quanto successo la notte tra mercoledì e giovedì a Solaro, enclave tra le province di Milano, Monza e Varese: una bomba carta artigianale fatta esplodere davanti al Black Devil, lounge bar riconducibile a Domenico Vottari, detto Mimmo, originario di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, anche se più legato a San Luca. Uno dei leader dell’omonimo gruppo di ultrà del Milan, ma anche pregiudicato con un precedente per omicidio e un nome presente nelle carte di diverse inchieste legate alla ‘ndrangheta. Insomma, personaggio molto chiacchierato e spesso abbinato ad affari sporchi.

L’episodio è avvenuto intorno alle 4.30. Una bomba carta è esplosa davanti al locale di via Sandro Pertini, danneggiando la vetrata, parte del controsoffitto del porticato e alcuni arredi interni. Alcuni residenti nei paraggi hanno sentito il botto e hanno allertato i vigili del fuoco, arrivati da Saronno. I carabinieri della compagnia di Desio, che hanno avviato le indagini per risalire agli autori del gesto. Il locale, inaugurato il 15 settembre, non ha telecamere di sorveglianza, risulta gestito da una ragazza di soli 20 anni di Garbagnate Milanese, legata a Vottari. Non si può escludere che il gesto rientri proprio nell’ambito degli affari che il pregiudicato 49enne avrebbe in corso nell’hinterland milanese o forse nella “guerriglia silenziosa” viva all’interno delle frange più estreme della tifoseria rossonera per il predominio della curva e dei suoi introiti. Una serie di movimenti, dissidi, spaccature, tentativi di infiltrazione da tempo sotto osservazione da parte della Digos, una volta crollato il castello del vecchio duopolio Fossa dei Leoni e Brigate Rossonere.

Anche se il diretto interessato smentisce seccamente: «Solo il gesto di un invidioso contro il locale – ha detto –, tutto il resto sono invenzioni, fantasie. Quanto dovevo scontare, ho scontato. Ora voglio solo lavorare». Vottari è stato in carcere per l’omicidio di Mauro Telò, imbianchino di Limbiate, ucciso nel settembre 1990 all’interno del parco delle Groane. L’esecuzione, ricostruirono i giudici, era legata al controllo dello spaccio tra Cesate e Garbagnate Milanese. Nonostante rapporti e parentele molto particolari, non è mai stato indagato per reati di mafia. Lo è stato, invece, per droga. Del suo gruppo, i Black Devil, farebbero parte circa 50 attivisti. Che hanno preso posto al primo anello blu, sotto l’insegna “Nativi di Milano”, laddove fino a un paio di anni fa spadroneggiavano i Commandos Tigre. E sotto la storica Curva Sud, appollaiata al secondo anello. E proprio lassù, dove batte più forte il cuore della torcida milanista, con i relativi affari, sarebbero le mire dei Black Devil. Ma non tutti, tra coloro che tirano le fila della Sud, sembrano essere d’accordo a “fare squadra”.

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