Caro energia, il Comune di Milano valuta di chiudere gli uffici il venerdì

Lo ha ipotizzato il sindaco Beppe Sala, rilanciando anche la chiusura degli impianti sportivi la mattina. Il presidente della Regione: “Ospedali ed Rsa iniziano a soffrire”

Palazzo Marino, sede del governo comunale

Palazzo Marino, sede del governo comunale

Il Comune di Milano sta valutando di chiudere i suoi uffici il venerdì a causa dell’aumento del prezzo dell’energia. L’ipotesi è stata espressa dal sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, che ha chiarito i motivi legati alla scelta del giorno di chiusura: “Se si vuole risparmiare energia meglio chiudere il venerdì che il mercoledì, perché se chiudi al mercoledì ora che spegni e riaccendi è un problema. Ci stiamo lavorando”.

“Non vogliamo dare risposte magari rapide – ha sottolineato Sala – ma che poi risultano inefficaci”. Il sindaco ha rilanciato anche la proposta dell’assessora dello sport Martina Rava di chiudere le piscine al mattino e forse anche altri impianti di Milanosport.

L’amministrazione cittadina sta analizzando diverse soluzioni, che in questi giorni vengono passate al vaglio insieme al Politecnico di Milano e A2A, l’azienda che fornisce energia alla città. In ogni caso, ha detto Sala, per quanto riguarda altre misure per ridurre i consumi “ci adegueremo alle linee guida che il Governo stabilirà e che saranno soprattutto temperature più basse d'inverno nei nostri uffici e magari anche una riduzione degli orari di accensione dei riscaldamenti, però noi vogliamo capire cosa fare di più”.

Sul problema del caro energia è intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dichiarando che i “devono essere risolti a livello europeo in maniera rapida e in maniera determinata, non possiamo più traccheggiare”. “La forza dell'Europa – ha aggiunto – deve impedire che questa diventi veramente una guerra economica dei nostri giorni”.

Gli effetti del caro energia, oltre che nella crisi delle imprese e all’interno delle famiglie, hanno iniziato anche a investire la sanità. Le aziende sanitarie lombarde non riescono ad assorbire l’impennata del costo delle bollette e a risentirne sono anche le attività ordinarie.  

“Le Rsa, che sono realtà essenziali per il nostro territorio – ha spiegato Fontana – hanno già detto che non riescono a stare in piedi. Con gli ospedali ce la facciamo a stare in piedi ma iniziamo a essere in difficoltà. Il governo e l'Europa devono intervenire”.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro