Bolletta gas alle stelle, la piscina rischia di chiudere

di Massimiliano Saggese

Il caro bollette e la Consip mettono in ginocchio la piscina di Motta Visconti che rischia di chiudere. I costi per scaldare l’acqua e i locali, sono quasi triplicati. Prima della crisi energetica i costi del gas metano erano di circa 0.50 euro a metro cubo. Ora sono arrivati a 3.41. Questo perché la piscina di Motta è comunale e quindi a fare il contratto con l’azienda del gas è l’amministrazione comunale.

I costi per il riscaldamento sono elevatissimi non solo a causa degli aumenti dovuti alla crisi energetica ma anche alle scelte obbligate delle amministrazioni comunali che devono effettuare gli acquisti attraverso la Consip. Una realtà che era nata per ridurre le spese degli enti statali e pubblici e agevolarli nel trovare fornitori equi. Invece in molti casi come in quello della fornitura del gas metano accade esattamente l’opposto.

Lo strumento del Governo che dovrebbe contribuire a ridurre le spese le aumenta. Paradossalmente il Comune di Motta Visconti che ha dato in gestione alla Nc la gestione della piscina è incolpevole. Deve acquistare il gas metano per forza attraverso la Consip. La stessa società gestisce un impianto sportivo a Rozzano, il centro Targetti dove, privatamente, ha potuto contrattare il prezzo del gas metano e paga 1.41 euro a metro cubo, Una cifra certamente più equa anche se superiore al periodo precrisi.

"Noi per le gestione della piscina di Motta Visconti non possiamo pagare il triplo di quello che paghiamo privatamente – spiega Stefania Busnari dirigente della Nc – pena la chiusura dell’impianto con tutto quello che ne consegue: perdita di posti di lavoro e disservizi. Purtroppo l’amministrazione comunale deve rivolgersi alla Consip ma in questo modo accade che una pubblica amministrazione paga più del doppio di quello che paga un privato".