Perquisizioni in cella: a Bollate coltelli e un cellulare

Dopo i sequestri l’allarmedel sindacato di polizia: "Dateci strumenti adeguati"

Controlli all’interno del carcere di Bollate

Controlli all’interno del carcere di Bollate

Milano, 24 ottobre 2019 - Coltelli, lame, cinquanta buste di tabacco e un telefono cellullare. È quanto hanno trovato gli agenti della polizia penitenziaria nel carcere di Bollate durante una perquisizione. Lo comunica Alfonso Greco, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: «Nel corso di una perquisizione straordinaria in una sezione occupata da detenuti stranieri – racconta – gli agenti hanno sequestrato materiale pericoloso di cui, ovviamente, non è consentito il possesso. Parliamo di un telefono cellulare, lame affilate, un punteruolo, un cacciavite.  Significativo è il sequestro di più di 50 buste di tabacco che probabilmente venivano utilizzate per traffici illeciti».

Il segretario rinnova perciò la richiesta al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di interventi concreti. Ad esempio, dotare i reparti di polizia penitenziaria di adeguata strumentazione per contrastare l’uso di cellulari da parte dei detenuti: «Sull’utilizzo abusivo di cellulari e altra strumentazione che permette comunicazioni non consentite – spiega Greco – è indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, Sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo». Il riferimento è all’annunciata consegna di apparati inibitori di comunicazioni cellulari a tutti i provveditorati, che a Bollate non sono mai arrivati.

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