Blitz a Milano Rogoredo, in coda per le dosi di eroina: torna l'allarme droga

Inchiesta-lampo della Mobile nell’area di via Orwell: preso pusher recidivo La strategia della polizia per bloccare subito i tentativi di ricolonizzare l’area

Blitz a Rogoredo

Blitz a Rogoredo

Milano - Un intervento che va al di là del singolo arresto di giornata. Un’operazione significativa soprattutto perché lancia un segnale preciso a chi continua ad aggirarsi nell’area compresa tra Rogoredo e San Donato Milanese, alla ricerca costante di posti poco raggiungibili dove continuare a smerciare dosi: le forze dell’ordine presidiano e sorvegliano anche i luoghi più impervi, anche quelli in teoria meno attaccabili perché si sviluppano su spazi ampi e quindi facilmente controllabili da vedette. Una strategia che prende le mosse dalle parole del prefetto Renato Saccone, che dopo lo smantellamento del boschetto della droga di via Sant’Arialdo nel 2019 e la restituzione del parco alla città aveva messo in guardia dai possibili "rivoli" generati dalla chiusura del supermarket della "nera" e sottolineato la necessità di intercettarli rapidamente per evitare pericolose ricadute su larga scala.

L’inchiesta-lampo di venerdì mattina della Squadra mobile racchiude entrambi gli aspetti appena elencati. L’attenzione degli agenti della sezione "Contrasto al crimine diffuso", coordinati dal dirigente Marco Calì, si è concentrata sull’area di via Orwell che si trova sotto il ponte della tangenziale Est, di fianco ai binari della ferrovia. I poliziotti si sono appostati in vari punti per monitorare gli accessi: dall’alto, dietro le siepi, vicino al cancello di un deposito Fs che viene abitualmente utilizzato dai tossicodipendenti per entrare. Il periodo di osservazione è servito a individuare il pusher, proprio davanti al muro di cemento tirato su nell’ottobre del 2018 sia per rendere la vita più difficile agli spacciatori sia per evitare che venissero travolti dai treni di passaggio in caso di fuga.

Al momento del blitz , c’erano almeno una decina di ragazzi in fila indiana con le monetine in mano. I segugi di via Fatebenefratelli sono riusciti a mimetizzarsi fino all’ultimo, prendendo di sorpresa il ventiquattrenne Hassan El Mahfour, marocchino di Tangeri: con sé aveva 46 grammi di eroina, 16 di cocaina e un bilancino di precisione. Dall’analisi delle impronte digitali è emerso che la stessa persona, che verrà processata per direttissima, era stata ammanettata per il medesimo reato il 17 agosto; in quell’occasione, però, aveva usato l’alias di Hassan El Mahgour, ventiseienne originario della Tunisia.

 

 

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