Blitz al Leonardo da Vinci: è l’occupazione numero 23

I ragazzi del liceo scientifico (primo in Italia nelle classifiche Eduscopio) "Le nostre proteste ignorate dagli insegnanti e dalla dirigente Luisa Amantia"

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di Federico Dedori

"Noi vittime di tristi episodi con i docenti e inascoltati dalla dirigenza". Blitz al liceo scientifico Leonardo da Vinci dove gli studenti, dopo essersi ritrovati alle prime ore del mattino davanti ai cancelli, hanno occupato la scuola di via Respighi nonché il miglior scientifico di Milano secondo Eduscopio. Le ragioni che hanno spinto i ragazzi al gesto - facendo così salire a 23 il numero delle scuole occupate da gennaio – hanno a che fare con dinamiche interne: cioè il rapporto tra loro e la preside Luisa Amantia. Andando con ordine. Lo scorso 24 febbraio gli studenti a seguito di alcune "situazioni spiacevoli" come "aggressioni verbali da parte di docenti - hanno accusato in una nota dal collettivo - nei confronti di uno studente" e "altre a cui i ragazzi hanno deciso di non denunciare per timore di ripercussioni", hanno svolto un sit-in all’interno del cortile per chiedere un incontro con la dirigente. Obiettivo centrato ma "non si è accennato a misure concrete nei confronti degli eventi che gli studenti continuano a vivere". Per questo, l’11 marzo i rappresentanti degli studenti hanno chiesto che "la preside facesse domanda di un’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale concernente la componente didattica dell’istituto".

Il 16 marzo la doccia fredda: "Abbiamo saputo che il nostro consiglio d’istituto era stato sciolto dall’Ufficio scolastico regionale dopo un’ispezione ben diversa da quella chiesta da noi". "Un’ispezione - ha raccontato Sofia studentessa del liceo e all’interno del collettivo - di cui nessun nostro rappresentante era stato avvisato. La preside ha omesso tutto. Abbiamo saputo all’improvviso che il consiglio era stato sciolto. Non siamo più rappresentati. È la seconda volta nella storia della Lombardia". Così hanno deciso di occupare. "Fino a sabato non ci saranno lezioni ma solo collettivi, cineforum e laboratori - ha sottolineato la studentessa -. Anche durante il nostro picchetto la preside non si è mostrata interessata al dialogo salvo poi essere costretta data la situazione.

Gli studenti del Leonardo non sanno neanche come sia la loro dirigente". Tra gli altri problemi: il benessere psicologico, un sondaggio girato tra gli studenti mostra che per "l’84% del campione il carico di lavoro provochi preoccupazione e ansia" e di questo "il 30% sostiene di provare spesso stress e ansia anche quando non deve ricevere valutazioni"; il trasferimento scolastico, dati alla mano gli studenti hanno spiegato: "Gli alunni nati nel 2003 al loro primo anno erano in totale 261, mentre al quinto sono solo 155.

Il 40% degli studenti del nostro liceo cambia scuola. In nessun’altra scuola avviene questo fenomeno", hanno aggiunto richiamando lo scientifico Volta spesso paragonato al Leonardo, "ha un tasso di trasferimento scolastico nettamente inferiore, in media solo il 15% degli alunni si trova costretto a cambiare scuola" ed infine la didattica e la valutazione. Intanto, fino a sabato, all’interno del liceo è spuntato il "LeoBar" dove i ragazzi possono acquistare birre, patatine, acqua e piadine.

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