Milano, bimbo di 6 anni precipita dalle scale a scuola: è gravissimo

Chiede di andare in bagno ma scavalca la ringhiera e vola per 11 metri. Il piccolo rischia la vita. Inchiesta per omessa vigilanza

Il bimbo in barella verso l’ospedale

Il bimbo in barella verso l’ospedale

Milano, 19 ottobre 2019 - Un volo di 11 metri. Un gravissimo trauma cranico, lesioni interne, il bacino fratturato. È appesa a un filo la vita di un bimbo di neppure 6 anni che ieri mattina è precipitato dal secondo piano a quello interrato, cadendo nella tromba delle scale della scuola elementare Giovanni Battista Pirelli, alla periferia nord di Milano. La Procura di Milano indaga su omessa vigilanza. 

L’incidente è avvenuto alle 9.45, durante l’orario di lezione. Secondo una prima ricostruzione, il piccolo, un alunno di prima elementare che deve compiere 6 anni a dicembre, è uscito dalla sua classe – la prima C – per andare in bagno e, al momento di rientrare, si sarebbe avvicinato al parapetto. Fra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, quella che il bimbo abbia scavalcato la ringhiera, finendo nel vuoto e atterrando violentemente sul pavimento del seminterrato. La dinamica è in fase di accertamento. All’arrivo del 118 il bambino era privo di sensi ed è stato trasportato all’ospedale Niguarda in condizioni disperate. È stato operato per ridurre la pressione dell’ematoma alla testa e ora è in rianimazione. 

I carabinieri indagano sull’episodio: «Dobbiamo svolgere accertamenti approfonditi – ha spiegato all’ingresso della scuola il capitano Silvio Ponzio, comandante della compagnia Milano Porta Monforte –. Le aule distano pochi metri dai servizi». Da capire se il piccolo fosse solo e se eventuali testimoni abbiano assistito alla caduta. «Non è semplice valutarlo in questa fase, né possiamo sentire i bimbi: richiedono garanzie particolari e potremo effettuare questo accertamento nei prossimi giorni, se la Procura lo stabilirà. Stiamo ascoltando le testimonianze di insegnanti e collaboratori scolastici. Non abbiamo a disposizione un impianto di videosorveglianza». 

Sul posto anche il Nucleo operativo dei carabinieri, personale dell’Ats e del Gruppo intervento rapido della Procura. La ringhiera, che è rimasta al suo posto (in un primo momento si era pensato potesse aver ceduto), è sotto sequestro. Il pm Francesco Ciardi ha aperto un fascicolo per lesioni colpose e ha disposto accertamenti anche sugli altri presidi antinfortunistici della scuola, un edificio del 1932. Dai primi rilievi non sono emerse irregolarità sulla struttura, le cui sbarre sono separate da una distanza di 12 centimetri e difficilmente attraversabili dal corpicino di un bambino. L’ipotesi principale è quella di omessa vigilanza da parte di insegnanti o collaboratori scolastici. Nelle prossime ore potrebbero esserci le prime iscrizioni nel registro degli indagati, anche come forma di garanzia per gli accertamenti utili.  

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