"Ha ammazzato la figlia? Non riusciamo a crederci"

Cisliano, i vicini della mamma che ha soffocato la piccola Edith: spesso i drammi più assurdi avvengono nel silenzio delle case

Una vicina di Patrizia Coluzzi: avrebbero dovuto vedersi tra qualche giorno

Una vicina di Patrizia Coluzzi: avrebbero dovuto vedersi tra qualche giorno

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Cisliano (Milano) -  Chi era Patrizia Coluzzi, la mamma che ha soffocato la bimba di due anni e ha tentato di togliersi la vita? Una donna tormentata. Dai social emerge lo spaccato della sua vita. Aspetti che potrebbero fornire un grande aiuto a chi sta cercando di ricostruire la sua personalità. Qualcosa filtra anche dalle parole dei vicini, anche se ieri mattina, 8 marzo, nel quartiere di via Mameli in pochi avevano voglia di parlare. Alle 8.30, come annunciato, sono arrivati gli operai incaricati dal Comune per il rifacimento della segnaletica orizzontale. C’erano i cartelli che avvisavano i residenti e vietavano di lasciare l’auto parcheggiata sulla via.

"Ho saputo solo questa mattina – commenta una donna – me lo ha detto mia figlia. Io non vivo in via Mameli, ma poco distante. Mi lascia senza parole questa tragedia. Non li conoscevo, ma sicuramente avrò visto quella donna e la sua bimba chissà quante volte". Un’altra persona aggiunge: "Qualcuno sul gruppo Whatsapp del quartiere ha scritto a tardissima ora che vedeva un via vai insolito di carabinieri e c’era anche l’ambulanza con l’automedica. Chiedeva se qualcuno sapesse cosa fosse accaduto, ma nessuno lo sapeva. Tutti noi lo abbiamo saputo di primo mattino leggendo le notizie". Dal palazzo al civico 7, dove al pian terreno viveva Patrizia con la figlioletta Edith non esce nessuno. Citofoniamo e una ragazza si presenta all’ingresso. "L’avrei vista l’11 di questo mese – spiega – recentemente mi aveva fatto gli auguri perché sono diventata mamma da poco e lei si era offerta per farmi delle foto. Tra qualche giorno sarebbe stata lei a fotografarmi. Ci vedevamo spesso, ma non uscivamo insieme. Abbiamo età diverse, io 27 e lei 41 anni. Con me non penso si sarebbe confidata al punto da raccontarmi le sue preoccupazioni. Oggi per noi è un giorno di immenso dolore".

C’è chi non riesce a trattenere le lacrime in via Mameli: "Non faccio altro che pensare ai miei figli in queste ore – racconta un uomo –. È una cosa straziante alla quale non riusciamo a credere".

Prima delle 9 la notizia era ormai di dominio pubblico. Il sindaco Luca Durè e il parroco don Mauro vogliono rispettare il silenzio e il dolore. Gli stessi che riaffiorano ricordando un’altra tragedia a pochi chilometri di distanza. Era il 2014 quando a Motta Visconti un uomo uccise la moglie e i due figli piccoli. "Spesso le tragedie più assurde avvengono nelle proprie case – aggiunge una ragazza –. Ci sono persone che vivono nel dolore e nessuno se ne accorge. Drammi personali che sfociano in delitti come è già capitato in altri luoghi. Forse si sarebbe potuta evitare questa tragedia, ma nessuno lo potrà mai sapere".  

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