Bilancio, mancano 50 milioni. Il sindaco batte cassa con il Governo

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Inizia a batter cassa con il Governo Meloni e continuerà a farlo anche a gennaio. Il sindaco Giuseppe Sala torna a parlare delle difficoltà legate all’approvazione del bilancio preventivo 2023 – mancano 50 milioni di euro per evitare tagli ai servizi comunali – e si rivolge direttamente a Roma: "Mi permetto di fare un richiamo al Governo. Non imputo a questo esecutivo, in carica da pochi mesi, più responsabilità di quelle che meriti. Qualcuno della mia parte politica, tempo fa, aveva detto “Milano prende più di quello che dà’’, ma è esattamente il contrario: Milano dà molto al sistema Paese. E quando denuncia difficoltà non lo fa per capriccio. Adesso abbiamo bisogno di un sostegno. Il bilancio lo chiuderemo comunque, è un impegno e lo faremo (la delibera è attesa nella Giunta del 12 gennaio, ndr). Ma per evitare sacrifici ai nostri concittadini in un momento delicato, tornerò a discutere con il Governo perché abbiamo bisogno di un supporto".

Palazzo Marino chiede all’esecutivo di andare oltre "la pezza" già messa per l’aumento dei costi degli enti locali per il rincaro dell’energia a causa della guerra tra Russia e Ucraina. Di quanto ha bisogno Milano per far quadrare i conti e non tagliare i servizi? "Una cinquantina di milioni di euro – replica il primo cittadino –. Noi lavoreremo molto sulla stagionalità di musei e impianti sportivi rispetto ai costi energetici degli stessi. È possibile modificare gli orari di apertura? Stiamo pensando a queste soluzioni. Non vogliamo farlo in maniera demagogica ma con buon senso: perché se si risparmia poco non ne vale la pena. Il mandato degli assessori è trovare efficienze nell’ordine di 50 milioni di euro. Gli assessori hanno gli stessi soldi del preventivo dell’anno scorso, ma i costi per i servizi che gestiscono sono aumentati a causa del rincaro dell’energia". Sala, intanto, conferma che a gennaio inviterà la premier Giorgia Meloni in città ed è convinto che Milano avrà un 2023 "dinamico" nonostante le difficoltà nei conti comunali: "Sfido anche altre città europee ad avere la nostra progettualità. Non è la “grandeur’’ milanese, è l’idea di andare avanti". Certo, la povertà è un problema e le file a “Pane Quotidiano’’ si allungano. "Perché è così? Forse perché chi è in difficoltà sa che a Milano un pasto lo trova – nota il sindaco –. È un fenomeno che si verifica nelle città più ricche, come New York, Los Angeles e San Francisco".

La promessa per il 2023 è legata a questo tema: "Cercheremo di evitare che in questa situazione difficile paghino le fasce più deboli. Ogni azione sul welfare e sui servizi, dunque, la penseremo intensificando la logica del reddito e dell’Isee di ogni cittadino. In questo momento chi ha di più deve dare di più".

M.Min.

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