Biglietto unico, l’urlo delle aziende di trasporto

"Spesi soldi per le apparecchiature: ora la Regione ci dia tempi certi"

Un autobus della società bergamasca Atb, iscritta  ad Asstra

Un autobus della società bergamasca Atb, iscritta ad Asstra

Milano, 12 febbraio 2019 - Ora sono le aziende del trasporto pubblico locale a chiedere certezze alla Regione sui tempi nei quali diventerà realtà in Lombardia il biglietto unico integrato. Oggi è in programma un incontro tra Asstra e l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Terzi. Asstra è l’associazione che rappresenta diverse società di traporto attive in regione: dalle bergamasche Atb e Teb fino alla mantovana Apam, passando da FNM, controllata proprio dalla Regione, e da Brescia Mobilità. «Chiediamo tempi certi per un motivo molto semplice e che non può essere sottovalutato – spiega Gianni Scarfone, presidente di Asstra Lombardia –: molte aziende del trasporto pubblico hanno già provveduto all’acquisto di apparecchi capaci di dialogare con gli smartphone, di leggere titoli di viaggio integrati e biglietti elettronici (in sintesi: obliteratrici moderne ndr). Addirittura alcune aziende sono già pronte ad installarle sui propri mezzi, sulle proprie flotte, ma il rischio è che quegli apparecchi restino scatole vuote perché non si sa ancora nulla di quali saranno le tariffe integrate e il software da inserire negli apparecchi».

Parole proferite a margine del convegno “La Locomotiva” organizzato ieri dal Pd al Pirellone. Parole che vengono confermate e precisata da quelle di Sandro Laudi, presidente delle Autolinee Varesine, azienda che vanta una flotta di 250 autobus e 330 dipendenti: «Due anni fa la Regione ha chiesto alle aziende di trasporto pubblico locale di dotarsi degli strumenti necessari all’introduzione della bigliettazione elettronica ed integrata, garantendo una compartecipazione alla spesa, e di farlo entro fine giugno del 2019 – spiega Laudi –. Quindi noi abbiamo lanciato una gara, l’abbiamo aggiudicata e tra poco il nostro fornitore provvederà ad installare tali apparecchi sui nostri autobus. Ma nel momento in cui gli addetti gireranno le viti, non si saprà quale sistema caricare in questi apparecchi. Il rischio, molto concreto, è che io possa ricorrere alla bigliettazione elettronica ed integrata soltanto nel mia “zonetta”, ovvero: Varese città più la rete nord. E pensare che abbiamo investito 1,3 milioni di euro».

Sono due i piani sui quali si gioca la partita e la svolta della tariffazione integrata: quello politico, relativo alle istituzioni che devono fissare le modalità di calcolo delle tariffe, e quello tecnico e operativo, che riguarda per l’appunto le aziende che devono rifornirsi delle obliteratrici e delle biglietterie adatte allo scopo. Al momento non c’è chiarezza né sull’uno né sull’altro fronte se non per quanto riguarda l’Agenzia di bacino del trasporto pubblico locale di Milano, Monza, Lodi e Pavia. La Giunta comunale guidata da Giuseppe Sala è infatti intenzionata a partire dal primo di aprile con quella revisione delle tariffe che prevede, al tempo stesso, la loro integrazione, il rincaro del biglietto singolo Atm da 1,5 a 2 euro e l’invarianza degli abbonamenti, il cui prezzo per giovani ed anziani resta quello che è attualmente. Il Consiglio d’amministrazione dell’Agenzia di bacino (della quale Milano ha il 50% delle quote) si riunirà domani per deliberare l’avanti tutta del piano del biglietto unico. E la delibera dovrà essere (e si assicura sarà) a prova di ricorsi legali. Potrebbe ricorrere proprio la Regione, ha già minacciato di ricorrere Forza Italia. Il varo definitivo spetterà poi all’assemblea dell’Agenzia, che si riunirà per la fine del mese in corso.

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