Trasporto pubblico: biglietto unico, avviso al Comune

La Terzi: "Se Trenord sarà danneggiata Milano dovrà rispondere"

L’assessore regionale Claudia Terzi

L’assessore regionale Claudia Terzi

Milano, 1 febbraio 2019 - Ora che il Comune di Milano ha confermato di voler partire già ad aprile con l’integrazione delle tariffe del trasporto pubblico e col rincaro del biglietto Atm da 1,5 a 2 euro, restano soprattutto due incognite. La prima legata al servizio ferroviario, la seconda legata ad azioni legali da parte di Regione Lombardia.

Sul primo punto l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Terzi, ieri è stata chiara: «Il Comune di Milano non può dar vita ad alcuna integrazione tariffaria senza la Regione. Sono curiosa di vedere che ha in mente la Giunta milanese, ma di certo non sarà un vero sistema integrato perché il Comune non potrà andare oltre accordi commerciali con altri operatori del servizio di trasporto. E Trenord non parteciperà a questa operazione». Parole proferite, per l’esattezza, a margine della presentazione del 14esimo treno dato dalle Ferrovie dello Stato a Trenord. Parole del tutto opposte a quelle proferite mercoledì dall’assessore comunale alla Mobilità, Marco Granelli, invece sicuro che anche i treni regionali rientreranno nella svolta tariffaria calendarizzata per aprile, ovviamente per le tratte ferroviarie relative ai territori interessati dalla svolta: Milano, Monza e le relative province. C’è da capire su quali titoli potranno contare, a questo punto, i pendolari del ferro. Di certo resteranno in vigore quelli attuali. Forse affiancati, o forse no, da quelli “integrati” decisi e griffati dall’Agenzia di bacino, che firmerà l’atto necessario a far partire la riforma già ad aprile e del quale Milano è socia al 50%. Quindi l’aspetto relativo ad eventuali contestazioni, legali e non più solo politiche, contro Agenzia e Comune di Milano da parte di Palazzo Lombardia. Il governatore Attilio Fontana ricorre ad una battuta sibillina: «Milano va avanti da sola? Bene! Chissà come mai, allora, finora se la sono presa con la Regione». Esplicita la Terzi: «Se l’operato del Comune e dell’Agenzia dovessero impattare negativamente su Trenord creando mancati introiti alla nostra azienda ferroviaria, qualcuno a quel punto dovrà risponderne – avvisa l’assessore regionale –. E quel qualcuno non sarà ovviamente la Regione». 

Parole non morbide il cui senso viene sostanzialmente ribadito dalla nota diramata ancora dalla Terzi nel pomeriggio di ieri: «La legge è assolutamente chiara e non prevede la possibilità di un aumento del biglietto così come previsto dalla Giunta Sala. Anzi è espressamente vietato, se non all’interno di una revisione complessiva di un sistema di tariffazione integrata. Al momento non possiamo che attendere le decisioni del Comune. Poi faremo le nostre valutazioni anche relativamente all’attivazione di Regione in ordine al rispetto di una legge regionale. Non ho idea di quale escamotage vogliano adottare per bypassare le normative, fatico a comprendere quale possa essere la legittimità di questa manovra. La tariffazione integrata è un obiettivo della Regione ma va applicata evitando di generare rincari ai danni di non pochi utenti». 

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