Rincari Atm, ultima parola al Pirellone

Il governatore Fontana: ascolterò la proposta di Sala ma deciderà il Consiglio

Biglietti Atm

Biglietti Atm

Milano, 16 gennaio 2019 - In Consiglio regionale è iniziata e in Consiglio regionale finirà. Parola del governatore lombardo Attilio Fontana, che conferma così l’impegno preso dall’assessore regionale al Bilancio, Davide Caparini, con la maggioranza durante la seduta del Consiglio regionale del 18 dicembre scorso. Il riferimento è alla vicenda che da allora divide la Regione Lombardia e il Comune di Milano: il via al biglietto unico integrato e, strettamente connesso, l’aumento del biglietto singolo Atm da 1,5 a 2 euro (con l’estensione della validità dello stesso fino alla prima cintura dell’hinterland e a Cinisello Balsamo).

Oggi, come anticipato su queste pagine, Fontana e il sindaco Giuseppe Sala si incontreranno a Palazzo Marino per affrontare il tema. Ma prima che si possa mettere la paroa «fine» alla vicenda occorrerà attendere un successivo confronto tra lo stesso governatore e i partiti della sua maggioranza perché, meglio ricordarlo, il mese scorso fu Forza Italia a far saltare l’accordo tra Regione e Comune sulla concessione di quella deroga alla legge regionale del tutto indispensabile per poter procedere alla riforma delle tariffe e al biglietto unico integrato. In realtà, in termini formali, una delibera di Giunta sarebbe sufficiente. Ma è stato lo stesso presidente ad indicare, ieri, la strada dell’aula, nella sua forma piena o ristretta (la commissione): «Domani (oggi ndr) non ci sarà nessun accordo: ascolterò le proposte del sindaco Sala e poi queste proposte verranno riferite in Consiglio. Era il Consiglio che aveva già iniziato a discutere quindi è giusto che sia il Consiglio a prendere le decisioni definitive» fa sapere Fontana. A chi fa presente che Palazzo Marino ha una certa fretta di mettere a Bilancio le risorse aggiuntive che deriverebbero dal rincaro del biglietto, il presidente della Regione risponde: «Non credo che ci siano problemi di ritardi, credo che una scelta così difficile debba essere presa con attenzione e con il rispetto dei passaggi democratici. Mi sembra giusto che il Consiglio possa decidere perché è stato il Consiglio a chiedere di riesaminare la questione». Quindi riecco Forza Italia: «È tempo di sfatare un luogo comune: tariffa unica e aumento del biglietto non vanno obbligatoriamente di pari passo – sottolinea Gianluca Comazzi, capogruppo al Pirellone –. Per ottenere la prima senza tartassare i cittadini basterebbe che il Comune di Milano fornisse all’Agenzia di Bacino i 10 milioni di euro necessari a realizzare il progetto. Una spesa non eccessiva che eviterebbe di penalizzare i cittadini. Infine, come ribadito dal presidente Fontana, crediamo che la sede più adatta a ospitare questa discussione sia il Consiglio regionale dopo un confronto in commissione».

Morale? In Regione aspettano che Palazzo Marino fornisca numeri definitivi sulla somma che serve recuperare attraverso i rincari delle tariffe per poter far fronte non solo alle esigenze immediate del trasporto pubblico locale ma anche ai canoni da corrispondere per le nuove metropolitane (M4 ed M5) in base ad un project financing decisamente impegnativo. A quel punto si capirà quali aumenti apportare e quando. Al Pirellone c’è chi sostiene che il biglietto singolo potrebbe aumentare ma non fino a 2 euro. Per ora Comune e Atm lavorano per partire a maggio con la riforma tariffaria (e col rincaro a 2 euro), mentre pare certo che l’integrazione coinvolgerà Trenord solo in una seconda fase, dal 2021. 

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