Beni confiscati alla criminalità: nuove regole

Un regolamento per stabilire i criteri per l’assegnazione, la gestione e il monitoraggio di tutti i beni confiscati dall’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e assegnati al Comune. È stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale dopo che il 2021 si era concluso con l’acquisizione al patrimonio pubblico di un bene immobile confiscato alla mafia: la villa del boss, in una traversa di via Togliatti, sarà ristrutturata e poi dedicata a fini sociali per ospitare i padri separati che si trovano in difficoltà.

Il regolamento è il risultato di un laboratorio, che è stato sviluppato in collaborazione con l’agenzia e con l’associazione Manager Whitelist: un percorso che ha permesso di adattare le situazioni dei singoli Comuni e uniformare, a livello sovracomunale, le modalità di assegnazione e di gestione dei beni immobili di questa natura. "Questa approvazione unanime segna un altro passo in avanti verso il contrasto alla criminalità organizzata e rappresenta un preciso segnale di ripudio di comportamenti illeciti che di fatto hanno tolto risorse a Cinisello, da restituire alla città e ai cittadini", hanno commentato Enrico Zonca, assessore all’Urbanistica e Patrimonio.

I beni che rientrano in questa categoria saranno oggetto di bandi specifici e i soggetti interessati potranno presentare dei progetti di gestione per scopi sociali, così da rendere espliciti i vantaggi per la città. Dopo una valutazione preliminare da parte della Prefettura, i progetti passeranno al vaglio di una commissione tecnica comunale, così da rendere trasparente. A oggi i beni confiscati alla mafia sono una decina: tra questi c’è anche l’immobile che ospita l’associazione di promozione sociale Anteas.

Laura Lana

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