Inchiesta Atm, la busta paga di Bellini? 11mila euro al mese

Il funzionario è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Lo stipendio netto ammontava a 7mila euro

Paolo Bellini, il funzionario dell’Atm arrestato il 23 giugno scorso

Paolo Bellini, il funzionario dell’Atm arrestato il 23 giugno scorso

Milano, 5 luglio 2020 - Paolo Bellini costava 11mila euro al mese ad Atm. Sì, parliamo della busta paga del funzionario (sospeso) dell’Azienda trasporti milanesi arrestato con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta lo scorso 23 giugno. Gli inquirenti gli attribuiscono 125mila euro di tangenti incassate o concordate tra ottobre 2018 e luglio 2019.

Bellini era il responsabile dell’Unità amministrativa tecnica complessa sugli impianti di Segnalamento e Automazione delle linee metropolitane 1, 2, 3 e 5. Un incarico di grande responsabilità, che comprendeva uno stipendio da dipendente Atm di fascia alta, considerando anche che Bellini lavorava per l’Azienda di Foro Buonaparte da 25 anni. Nella sua busta paga, relativa al mese di giugno, infatti, si legge che la retribuzione lorda del funzionario, comprensiva cioè delle tasse, ammontava a 11.768,95 euro, mentre lo stipendio netto era di 7.017,89 euro. Mica pochi. Eppure, secondo quanto sostenuto dai pm e dimostrato dalle intercettazioni telefoniche, Bellini non si accontentava di una retribuzione di tutto rispetto ma avrebbe truccato gare pubbliche di Atm in cambio di mazzette e lavori in subappalto per imprese di cui era socio occulto.

Al centro delle indagini ci sono otto gare d’appalto che sarebbero state pilotate, per un importo complessivo di oltre 150 milioni di euro. Sempre sul fronte della stessa inchiesta, un altro dipendente di Atm, Stefano Crippa, anch’egli arrestato e sospeso come Bellini, aveva una busta paga di 6.129,93 euro lordi e 4.045,81 euro netti. Il caso Bellini, di cui ora si conosce anche la retribuzione in Atm, fa dire al consigliere comunale e capogruppo regionale di Forza Italia Gianluca Comazzi: "Il funzionario Paolo Bellini costava ad Atm circa 11mila euro al mese: la stessa cifra che migliaia di milanesi riescono a guadagnare con un anno di lavoro. Prima di esprimere giudizi netti sulla vicenda occorre attendere che si pronunci la magistratura, ma se le ipotesi dei pm dovessero trovare riscontro saremmo di fronte a una brutta pagina nella storia recente di Milano. È davvero incredibile che sul fronte dei controlli e della sicurezza dei mezzi la dirigenza Atm e l’assessore alla Mobilità non abbiano avuto sentore di nulla. Uno schiaffo in faccia a migliaia di cittadini".

PRECISAZIONE DI ATM  

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